A Petrizzi teatro d’avanguardia


petrizziTorno sempre a Petrizzi d’estate e ogni volta aspetto di assistere al puntuale evento che la Compagnia Teatrale di Petrizzi regala alla popolazione. Tutti aspettano con ansia lo spettacolo perché, è risaputo ormai, che qualità e originalità sono il marchio che contraddstingue questo gruppo ben assortito e multidisciplinare.
Guardo la locandina, consulto il sito www.moa.today e sin da subito ho la sensazione che questa volta l’evento sarà ancora più sorprendente.
Trovo un posticino per miracolo. La gente è in attesa già da un po’. Un mega schermo di dimensioni mai viste si staglia alto nel cielo. Una grafica originale esalta la scritta “solo per menti curiose”, e la mia lo è.
L’inizio è da brividi: briganti e coro greco (mix assolutamente originale) regalano suoni, recitazione ed emozioni ad una platea attenta e curiosa.
Immagini spettacolari sembrano uscire dallo schermo ed invadere lo spazio circostante, avvolgendo pubblico e attori. Siamo di fronte a qualcosa di inaspettato e la platea si accorge subito della straordinaria evoluzione artistica compiuta dal gruppo che ha realizzato Terramara. Il silenzio è assordante. La storia dal Brigantaggio passa all’emigrazione. Il tema è importante e ci tocca da vicino: questa è una terra d’emigrazione, lo è stata e lo è ancora. La commozione è palpabile, vedo occhi lucidi e qualche lacrima fare capolino: ognuno ha una storia, un ricordo, da sovrapporre alla narrazione.
Anch’io sono emigrante e quando, all’improvviso, lo schermo si riempie col video del bastimento, carico di gente e riflessioni, che naviga verso Ellis Island ho un fremito: bisbiglii si diffondono nell’aria, sono i pensieri dei passeggeri e dei protagonisti che si materializzano e si sovrappongono fra di loro; distinguo chiaramente le loro paure, le attese, le nostalgie, le speranze… emozione allo stato puro.
Amo il teatro e vivo a Milano, con sicurezza posso dire che questo spettacolo merita palcoscenici più grandi. Nuovi linguaggi di comunicazione e contaminazioni artistiche di qualità lo rendono unico e speciale. Petrizzi deve essere orgogliosa di questo gruppo che sa emergere dal solito modo di fare teatro che spesso riempie le nostre piazze e i nostri teatri.
Ho parlato con gli autori, Miriam Santopolo e Nuccio Pasquale, sono miei amici, e, oltre ad evidenziare il loro entusiasmo per la bravura di tutto il gruppo multidisciplinare, mi hanno illustrato l’idea di un progetto che è appena partito: Terramara è solo l’inizio di una storia più grande che sta per essere raccontata.

Ad maiora.
Pietro Fera


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