Alarico Ulisse Matera


Nel giugno del 2017, presente l’allora vicepresidente della Giunta, tale Viscomi, la Calabria seppe, per fonte ufficiale, che Ulisse era sbarcato a S. Eufemia, dove la graziosa Nausicaa, lasciando la natia Tiriolo, si era recata a lavare le mutandine. L’igienica e omerica scoperta era merito di tale Wolf, tedesco calabresizzato, e traduttore a modo suo dei versi dell’Odissea. Il di lui libro, tradotto, spero meglio, dal tedesco, venne benedetto dalla Regione di centrosinistra. Il mondo sta ancora ridendo, e io per primo, come faccio, alle spalle di Wolf, dal 1988, quando, appena arrivato, io commentai così su un giornale: “Egli trasferisce Ulisse dalla Marina Militare al Corpo degli Alpini”, posta la montuosità di Tiriolo, secondo lui sede dei marinareschi Feaci.

Qualcuno, in risposta, mi sussurrò che sì, io ho ragione, però, con la bufala di Ulisse, arriveranno in Calabria molti milioni di turisti. A un anno e mezzo di distanza, chiedo se ne sia arrivato almeno uno: non un milione, uno (01) di numero. Insomma, una grigia cavolata di centrosinistra.

Ovvio che il sindaco – ma si fa chiamare sindaca – di Borgia abboccò come un merluzzo – scusate, merluzza: quella che, a una proposta cultura seria, non ha trovato la cortesia di rispondere. Ma Ulisse, ragazzi, volete mettere, Ulisse? Ahahahahahahahahah, sindaca!
Il centro(destra), secondo voi, poteva stare a guardare senza rispondere al fuoco? In mancanza di eroi raminghi e signorine in cerca di marito, ecco che il sindaco di Cosenza, tale Occhiuto, se ne inventa una non meno buffa: un museo interamente dedicato ad Alarico.

Ora, è vero che Alarico, nel 410, andando su e giù per l’Italia, morì a Cosenza, lasciando prevedova Galla Placidia, la quale però si consolò con Ataulfo, e i due piccioncini internazionali se ne partirono per la Spagna senza far più ritorno a Cosenza; lei sì in Italia, ma a Ravenna per fare l’imperatrice. A Cosenza, secondo Jordanes, e, pare Cassiodoro, Alarico venne sepolto. Unica notizia, è questa; nessuno ha mai trovato non dico un ninnolo o gioiello o denarius del saccheggio di Roma e altri luoghi; ma nemmeno un ossicino di stirpe reale visigotica: niente.

Che cosa voleva mettere, Occhiuto, nel museo di Alarico? Niente! Bellissima idea, però, da attirare milioni di turisti nichilisti esistenziali, i famoso Museo del Nulla. Ora glielo hanno impallinato, e non se ne fa… Nulla.
La partita centrosinistra contro centro(destra) finisce 1 – 1, in una nobile gara a chi la spara più grossa.

Il 1 gennaio 2019, Matera diviene capitale della cultura. La Calabria di centro(destra) e quella di centrosinistra, le università, le scuole, i giornali, le tv, gli ecclesiastici eccetera mostra palesemente non dico di fregarsene, che sarebbe, almeno un atteggiamento, ma di non sapere dove sia Matera e cosa sia Matera; e che la Calabria confina con Matera.

Riassunto, e anche spiegazione della nostra millenaria inferiorità culturale: il calabrese medio, soprattutto se laureato dopo studi classici, è un bambinone e insegue le favole; di fronte a una qualsiasi attività seria, di fronte alla storia vera, di fronte a qualsiasi cosa per adulti, il suo fantasioso cervello cade nel vuoto torricelliano. Ma di fronte ad Ulisse, e di fronte al tesoro di Alarico…
Ragazzi, mi precipitano le braccia.

Ulderico Nisticò


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