Alchimisti d’Europa unitevi


Ho bisogno di capire. Sul serio. Non sono un furbo e certe dinamiche mi sfuggono. Non ho nemmeno troppe cognizioni di politica economica, non tali almeno da tirare delle conclusioni credibili. Quindi, se potete, datemi una mano per comprendere cosa è l’Europa. E soprattutto come funziona l’economia europea.

Partiamo da un antefatto. Ritengo (sempre nella mia ignoranza) che l’economia sia la nuova alchimia. Da Ermete Trismegisto, passando per Paracelso e Giovanni Balsamo conte di Cagliostro, per finire al più contemporaneo ed enigmatico Fulcanelli, tutti hanno cercato quella che molti si sono affrettati a definire la Pietra filosofale che, nell’immaginario collettivo, voleva significare da un lato bere alla fonte dell’eterna giovinezza e dall’altro trasformare i metalli vili in purissimo oro. Certamente l’economia non si può descrivere come una scienza che punti all’eterna giovinezza, anche se magari è una pratica barbara per allietare monetariamente la vecchiaia di pochi attempati magnati. Però possiamo dire che è riuscita laddove i grandi alchimisti avevano clamorosamente fallito. Trasformare il piombo in oro. O meglio ancora: il nulla, l’aria fritta, in moneta sonante.

Ora, ogni pratica alchemica può ritenersi veramente efficace se ad usufruirne sarà la maggior parte dei destinatari di quel “miracolo”. Quando Gesù ha moltiplicato i cinque pani e i due pesci, lo ha fatto per tutti coloro che erano venuti da lontano a sentire la sua parola. Mica solo per i suoi discepoli!!! Ma se ad approfittare della “magia” saranno quei pochi che astutamente la utilizzano per fini poco chiari, allora qualcosa nella trasformazione è andata storta. E i cinquemila uomini, esclusi donne e bambini, potrebbero, affamati, decidere di prendersi con la forza il dovuto. Giusto o sbagliato che sia.

L’altro giorno la Commissione UE ha bocciato inesorabilmente la manovra economica dello Stato Italiano. Una bocciatura già ampiamente annunciata, seppur all’oscuro del contenuto della stessa. Ma tant’è. Chiedere ad un alchimista di alambiccare acqua e gazzosa, non lo divertirebbe più di tanto. Non entro nel merito della manovra perché già troppi esperti di economia finanziaria, laureati alla Facebook Economy School, hanno ampiamente dimostrato, al di là di ogni ragionevole dubbio, che stiamo andando verso lo sfascio totale del nostro sistema monetario. Ma qualche riflessione di ordine morale, bisogna necessariamente farla.

L’Europa è una istituzione che si fonda sulla muta collaborazione tra tutti gli Stati membri (se state ridendo, smettete subito… sono serio). Collaborazione che è descritta minuziosamente nei trattati che prevedono, in maniera particolare, la libera circolazione delle merci, delle persone (sempre che non siano immigrati) e dei capitali (qua, invece, anche se sono fondi “neri”, vanno più che bene… un posto dove farli soggiornare si trova sempre). Quindi, per logico corollario, l’Europa spinge la sua managerialità a costruire una unione che sia duratura ed efficace. Per tutti (?).

Viene da se che le regole che l’UE si è data, tutte profondamente volte al principio di sussidiarietà, debbano essere rispettate, senza se e senza ma. Se le sottoscrivi, devi esserne il difensore. Un po’ come Lucano in Calabria. Se la Commissione boccia una manovra che porta il deficit ad un +2,4%, devi metterti la coda tra le gambe, riassettare il laboratorio e trovare nuovi elementi da mischiare che permetta all’oro trasformato dal piombo, di non venire distribuito a tutti. Di Gesù ce n’è stato uno solo ed è blasfemia il solo pensare di imitarlo.

I tre re magi, che in quanto “magi” venivano dalla Persia, di religione mazdea e per questo motivo, veri alchimisti, sono oggi i nostri Soros, Johnny Walker Juncker e Moscovici. Come i più famosi Melchiorre, Baldassarre e Gaspare, anche loro hanno portato in dono l’oro, ma per non farci montare la testa, anche incenso e mirra… come per dire, i soldi non sono tutto nella vita. Ma se l’incenso ci stordisce abbastanza con i suoi intensi profumi e la mirra è un oggetto troppo astratto per comprenderne appieno l’utilizzo, l’oro era l’unica cosa di cui potevamo avvantaggiarci. Ma oplà! abracadabra, abracadrì, l’oro non c’è più. Trasformato in aria fritta. Perfetta retromarcia alchemico/economica. Da quando l’europa moderna, post CEE, ha messo le mani in pasta nella burocrazia sovrastatale, i cittadini italiani sono rimasti con l’incenso e la mirra. Ora arriva un governo che sembra aver trovato la soluzione per redistribuire quel po’ di oro che sono riusciti a trovare e giustamente quegli alchimisti dei magi europei si ribellano. E fanno valere, senza colpo ferire, le regole che tutti noi, consapevolmente, ci siamo dati.

L’Italia sarà costretta a ripresentare una nuova manovra che dia maggiore stabilità all’assetto europeo e che non modifichi l’equilibrio della Germania e della Francia… perché guai a rompergli il giocattolo!!! Ci sono poteri che non si prevaricano. Che ti minacciano e ti affamano senza scrupoli o pietà. Seguiamo la stella cometa dello Spread, partecipiamo inermi alle nozze di Cana dove il maestro di tavola Juncker beve con gusto tutta la nostra acqua trasformata in vino, facciamoci battezzare col fuoco inestinguibile delle dodici stelle gialle in campo blu, applaudiamo meravigliati ai ciechi degli champs elysee che riacquistano la vista, ai lebbrosi valloni che guariscono, ai paralitici del granducato che camminano e ai morti con le palle che resuscitano, camminiamo sicuri sulle acque della fede nella giustizia teutonica, dimentichiamo di poter buttare per aria i banconi dei cambiavalute nel tempio fiammingo e prepariamoci a portare la croce dell’austerity per quieto vivere.

Alchimisti, profeti, messia e peccatori d’Europa unitevi sotto una sola bandiera, la più bella che ci sia.

Gianni Ianni Palarchio (Blog)


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