Alecci sulla mancata stabilizzazione di Dirigenti Biologi presso l’Az. Sanitaria “Dulbecco” di Catanzaro


Alecci: “Alla Dulbecco di Catanzaro ferma a causa di cavilli burocratici la stabilizzazione di dirigenti biologi che svolgono un ruolo fondamentale nella diagnostica. Occorre sbloccare la situazione”. 

Negli ultimi mesi, all’interno dell’Azienda Ospedaliera Renato Dulbecco di Catanzaro è sorta una problematica relativa alla difficoltà di stabilizzare alcune figure di dirigente biologo a tempo determinato che pure hanno maturato i requisiti richiesti.

Si tratta di personale che con grande spirito di abnegazione ha prestato servizio durante la pandemia e ha consentito all’Azienda di poter far fronte ad importanti esami di diagnostica per i quali si sarebbero dovuti inviare fuori azienda i prelievi, con notevole dispendio economico per il rimborso.

La legittima richiesta dei professionisti non è stata ancora accolta dalla governance aziendale sulla scorta della presunta difficoltà di definire “precario” il dirigente biologo se già titolare di rapporto di lavoro a tempo indeterminato come tecnico di laboratorio.

Tuttavia i riferimenti normativi che portano l’Azienda a negare la stabilizzazione vengono presi da situazioni differenti e sicuramente non sembrano validi per un passaggio da un livello tecnico ad uno dirigenziale.

La cosa più assurda in tutto ciò è che altre aziende sanitarie calabresi hanno interpretato correttamente i principi e proceduto alle stabilizzazioni di personale assunto a tempo determinato. Di fatto, aziende della stessa regione utilizzano pesi e misure differenti.

Le ragioni di questi biologi sono, inoltre, supportate da alcune sentenze del Consiglio di Stato, da documenti della Conferenza delle regioni e delle provincie autonome, da delibere di altre Regioni italiane.

Quello che mi preoccupa maggiormente è che senza la presenza di questi professionisti potrebbe non essere garantita la copertura di tutti i turni e il normale svolgimento di tutta l’attività diagnostica.

Di fronte ad una Sanità sempre più deficitaria, nelle risorse e nelle prestazioni, appare davvero masochistico vanificare per presunti cavilli burocratici una soluzione che potrebbe portare ad un netto miglioramento del funzionamento di un reparto così importante.