Ancora su Juncker e roba del genere


Juncker è il presidente della Commissione europea, quindi ufficialmente la colpa è sua; in realtà, dietro di lui ci sono un apparato di burocrati e passacarte, e, quel che è più grave, una mentalità. E quando Juncker dichiara “Scusate tanto, abbiamo sbagliato”, non è un ragazzino che si giustifica con la maestra, è il totale fallimento dell’Europa così com’è.
Se è anche il fallimento dell’Europa Unita, è da vedere.

L’Italia, secondo la Banca d’Italia, è in recessione? Sarà pure: ma la Francia è in insurrezione popolare; e la stessa Germania pare scricchiolare; e nemmeno gli Stati Uniti stanno tanto bene.
Com’è possibile che il mondo occidentale sia in crisi dal 2007, e nessuno riesca a farci niente? Sentite questa lezioncina di storia. Nel 429 a. C., mentre era al massimo della potenza politica, economica, militare, culturale, artistica, e sotto il buon governo del dittatore democratico Pericle; era in atto la guerra contro Sparta, ma le guerre per i Greci erano quotidianità, e non se ne preoccupavano più di tanto. Un giorno arrivò una nave dall’Egitto, e portava la peste. In mancanza di cure mediche adeguate, la città ne venne devastata, e morì lo stesso Pericle, lasciando Atene in mano alla peggiore democrazia assembleare, con i disastri che verranno.

Ecco un esempio di crisi dovuta alla natura. E così per tanti eventi che io, da storico, mi spiego: carestie, epidemie, terremoti, vulcani… E so bene che, fino a pochi decenni fa, la tecnologia era molto arretrata, almeno come diffusione.
Ma in questo Occidente, dove il livello di progresso tecnico è altissimo, com’è possibile, la crisi economica? Banale: è come regalare una Ferrari a un poveraccio di impiegatuccio sessantenne, miope e nevrotico: state tranquilli che al primo giro sotto casa va a sbattere al muro.

Ecco cosa sono Juncker, Moscovici, Avramopulos, Draghi, Prodi, Monti, Gentiloni eccetera: miseri travet con in mano un auto da corsa da 300 all’ora; e, se non fossimo in fascia protetta, mi verrebbe un paragone più pecoreccio.
Ma sono economisti laureati, superlaureati, megadirettori galattici… Ecco, proprio per questo!

Essi, costoro, sanno solo applicare ottusamente le teorie studiate a memoria a scuola. Costoro non hanno mai avuto, a scuola, né don Voci né don Pacifico né don Vecchi né don Leo, i quali prima di insegnarmi una nozione m’insegnarono a dubitarne! Macché, per Prodi, per Moscovici e roba del genere, per Juncker, quello che sta scritto sul libro è autorità, anzi automatismo. A che serve, farsi venire il mal di testa a pensare, se basta leggere un libro qualsiasi? Ovvero, come dicevano nel Medioevo, “purus gramaticus purus asinus”!
Conclusione: siamo prigionieri di questi pierini, di questi primi della classe, di questi secchioni; e, mentre la tecnologia ci porta su Marte, l’economia europea e americana va a rotoli: segno è che è guidata da inetti.

Bisogna dunque adoperare gli economisti secondo il principio di Platone: i tecnici eseguono, i guerrieri difendono, i filosofi governano; e non il contrario. Né i tecnici sanno decidere, né i guerrieri possono stabilire loro se e a chi fare o non fare la guerra: devono scatenare, ma a comando, il thymòs, e partire. Lo stesso per i tecnici: devono tirare fuori le loro (modeste!) conoscenze, e fare quello che viene loro ordinato dai filosofi, dalla politica.
È dunque ora di ripristinare l’ovvio principio del primato della politica sull’economia, e tanto più sulla finanza.

Corollario: lo si potrà fare, se a maggio il Parlamento europeo non verrà usato, come finora, per parcheggiare elefanti morenti, e pseudoillustri tromboni locali geni mancati, e politicanti che non sono buoni per consiglieri comunali.
Se i prossimi parlamentari europei saranno gente con i baffi, anche il Parlamento, che oggi non conta niente, diverrà un potere reale. Senza riforme scritte su scartafacci: quello che è importante, in politica, non è la forma, è la sostanza, è il potere.

Quanto ai Prodi e Juncker e Monti eccetera, che si sono rivelati così palesemente incapaci, e finalmente lo confessano essi medesimi, vanno licenziati e mandati a casa a mangiarsi e bersi la ricca (e a mio avviso poco meritata) pensione.

Ulderico Nisticò


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