Ancora sui fondi europei e altri fondi, e la burocrazia


 Dopo Concommercio Calabria, interviene il presidente regionale edili, Perciaccante, il quale è ancora più diretto e pesante: le imprese calabresi non ricevono i dovuti pagamenti, e ciò non per colpa di fantasiose ricostruzione di storia di secoli fa, ma di gente viva e riconoscibile: i burocrati comunali, e, peggio del peggio, i burocrati della Regione.

 È ben noto che i lavori edili, e in particolari quelli pubblici, sono un volano di economia. Se ne deduce che i mancati pagamenti colpiscono, e per colpa dei burocrati e della politica, proprio l’economia calabrese, già debole di suo.

 Perciccante, che non usa giri di parole e linguaggio politicamente corretto, parla di personale vecchio e alle soglie della pensione, e comunque, lo dice chiaro, incapace e lento.

 Con un corollario gravissimo: i giovani calabresi bravi e preparati non vengono valorizzati, e cercano lavoro altrove, dove si ha la santa furbizia di catturare le risorse che valgono e quindi rendono in termini di iniziativa e conclusioni delle operazioni.

 Ed emergono frequenti errori di progettazione, quei pochi progetti che si fanno.

 A questo punto è necessario domandarsi con quali criteri siano stati assunti gli attuali burocrati, ovvero quanti di loro siano stati semplicemente RACCOMANDATI e lottizzati tra partiti. E ciò dal 1970 in Regione, e quanti soldi sono tornati indietro; nei Comuni, anche da prima.

 Ebbene, se i fondi PNRR del 2023 non verranno spesi in Calabria e nel Meridione, andranno perduti; e bene fa il governo a dirottarli in altre zone dell’Italia, prima che l’Europa li mandi a qualcun altro estero.

 Serve una rivoluzione dall’alto: autorità politiche che emettano ORDINI DI SERVIZIO, ed entro TERMINI CERTI, pena sanzioni personali. Sapete che succederebbe? Che gli incapaci si darebbero subito MALATI: bene, se ne stiano a casa, così non fanno danni.

 Un trucco? Obbligare i burocrati a seguire un corso di INTELLIGENZA ARTIFICIALE: state sicuri che se ne andranno subito in pensione anticipata. E a nemico che fugge, ponti d’oro.

 Spero solo che non intervengano qualche TAR o sindacato a tutelare i pigri.

 Questi fondi sono l’ultima occasione. Ed è evidente che l’interesse dell’intera Calabria devono prevalere sui comodi e sulle furbate di pochi passacarte. Anzi, che manco le passano, e se le tengono sulla scrivania a prendere la muffa.

Ulderico Nisticò