Assegnato al “G. Malafarina” di Soverato il prestigioso Label Europeo delle Lingue 2018


Un fine 2018 con il botto per l’Istituto Tecnico Tecnologico G. Malafarina, diretto dal professore Domenico Servello. Il Dirigente che ha in serbo una serie di novità strepitose che andranno ad implementare il già ricchissimo carniere dell’offerta formativa, ha appena ricevuto il prestigioso Label Europeo delle Lingue 2018, per il progetto Erasmus+ Ka219 “Modern Extrovert European Tales”. Il riconoscimento, assegnato a sole 15 candidature tra Istituti di Ricerca, Università e Scuole dell’intera penisola, ha premiato i progetti capaci di dare sensibile impulso all’insegnamento e all’apprendimento delle lingue mediante innovazioni e pratiche didattiche efficaci.

Ciascun progetto, spiega la coordinatrice del team Erasmus+ Malafarina, Savina Moniaci non termina con la deadline, ma ha un follow up ed un impatto notevole nel nostro Istituto, come è avvenuto, anche, con Forensics and Creative Theatre, già insignito del titolo di “Best Practice, “Storia di Successo” dalla Commissione Europea e del Quality Label Italiano ed Europeo dalla piattaforma eTwinning. Ed è proprio grazie all’iniziativa Move2Learn, Learn2Move di eTwinning l’Istituto Tecnico Tecnologico G. Malafarina è risultato beneficiario di un viaggio per 15 partecipanti che, nella seconda settimana di dicembre, sono stati accolti calorosamente dallo staff della Fatih Lisesi Anadolu di Manisa in Turchia come emerge dal suggestivo racconto della professoressa Rachele Mesiti che, assieme alla coordinatrice e alla professoressa Sandra Macrina, ha accompagnato dodici studenti consentendo loro di realizzare il sogno di abbracciare ragazze e ragazzi, fino ad allora, conosciuti solo sulla piattaforma virtuale:

Siamo stati accolti dalla coordinatrice Ayşe Nur Canuyar e dal preside Ziya Çiçek che ci hanno subito deliziato con un the aromatico accompagnato, secondo le usanze, da quadretti di lokumu, mesir e frutta secca. Subito dopo la visita ai locali della scuola, ai vari laboratori e alla palestra, ci siamo recati in auditorium dove si sono svolte le prove dell’orchestra codiretta da me e dal prof Emre Tufan, sulle note della canzone “Lo scriverò nel vento” arrangiate per l’occasione in versione bilingue e con il contributo di violinisti, una violoncellista, un bassista, un chitarrista, un batterista e un pianista appartenenti ad entrambe le delegazioni. Nel pomeriggio sotto una pioggia battente che non ha smorzato nei ragazzi l’entusiasmo di condividere esperienze significative, si sono svolte in Manisa le visite alla Muradiye Mosque, alla Sultan Mosque e al Museo della Storia della Medicina, dove si è potuta ammirare una ricostruzione molto realistica, realizzata con soggetti in cera, dell’impiego di tecniche e conoscenze mediche del passato.

Nei giorni seguenti altre escursioni hanno suggellato l’affiatamento del gruppo nelle splendide Sardes, Laodekia e Hierapolis, punti di incontro tra arte e cultura greca, romana e bizantina, in una cornice naturalistica di grande fascino. Molto apprezzata anche la visita alla Agora e alla Clock Tower di Izmir per ammirare la splendida veduta dall’alto della città, così come l’escursione a Nazarkoy e al presidio Alaş Kımız Farm dove i ragazzi hanno potuto cavalcare insieme nei boschi e immergersi nell’atmosfera particolare del luogo. Ma il momento più coinvolgente del progetto si è concretizzato sul palcoscenico dell’Auditorium della scuola. Qui turchi e italiani si sono esibiti nella performance vocale e strumentale d’insieme; a seguire si sono avvicendate la ginnasta del team nazionale turco, Nil Deniz Bal e Begüm Atsan, una cantante straordinaria che si accompagnava con l’ukulele. Le danze tradizionali, la nostra tarantella eseguita da tre ragazzi del Malafarina e l’Harmandalı, una strepitosa danza turca che ha animato tutti i presenti, hanno chiuso la mattinata. Subito dopo la pausa pranzo, allietata da specialità gastronomiche del luogo, l’incontro di calcio conclusosi con la vittoria della squadra turca per 6 a 5.

Possiamo sicuramente affermare che lo scambio interculturale si è rivelato proficuo sotto ogni punto di vista, grazie, innanzitutto, alla cordialissima ospitalità delle famiglie che hanno fatto sentire i ragazzi a proprio agio colmandoli di affetto e, anche, di così tante “attenzioni alimentari” succedutesi in intervalli così brevi ed in quantità tali da stupire, persino, noi calabresi. L’opinione riportata a scuola dalle famiglie turche era che i ragazzi italiani non mangiassero abbastanza, laddove, invece, i nostri ragazzi riferivano di essere talmente sazi da avere difficoltà di movimento! Comunque sia, la cosa importante è aver visto crescere l’affiatamento tra ‘coinquilini’ e quello del gruppo in generale. Già dal primo giorno i nostri ragazzi parlavano speditamente in inglese, anche quelli che a scuola si erano rivelati timidi e impediti nella conversazione, ma ciò che non ha prezzo è aver sentito durante gli spostamenti in autobus un unico coro turco-italiano intonare “O bella ciao”, sulle onde del successo internazionale della serie “La casa di carta”.

Arriva il giorno della partenza, quello degli occhi lucidi, dei grandi abbracci e delle promesse di mantenersi in contatto sia tra docenti che tra i ragazzi. Tutte le dodici famiglie sono venute ad accompagnare il proprio “figlio eTwinning”, quasi a fare le ultime raccomandazioni per il viaggio. C’è chi, addirittura ha comprato un’ulteriore valigia per caricare gli infiniti regali per le famiglie italiane. Lasciamo così la Turchia portando nel cuore una grande ricchezza umana, culturale e scolastica.
E’ passata una settimana. Da fonti attendibili apprendiamo che i nostri ragazzi continuano a parlare in inglese anche con i propri familiari!!!! Missione eTwinning compiuta!


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