Associazione diritti minore, un messaggio inaspettato dal carcere minorile


“Sono entrata in carcere e ho scoperto la libertà…dal pregiudizio. Ho imparato a vivere libera da quei pre-concetti che ci incatenano alle nostre paure e ci allontano dal prossimo, privandoci della possibilità di arricchire il cuore e la mente”, questo il messaggio che arriva dall’Istituto penale per minorenni ‘Paternostro’ di Catanzaro per l’associazione ‘Tribunale per la Difesa dei Diritti del Minore’. Tra i ragazzi dell’istituto e i volontari, infatti, si è instaurato un rapporto di affetto e stima reciproca che dura ancora nonostante la conclusione del progetto ‘e-state con noi’, tanto che l’attività di volontariato continua.

In un immaginario villaggio turistico, i volontari hanno promosso laboratori di scrittura creativa, spettacoli teatrali, tornei e altre attività. Anche in passato, avevano fatto degli incontri con i detenuti che, tra l’altro, avevano mandato messaggi di auguri ai piccoli ricoverati del Pugliese-Ciaccio, dove l’associazione anima l’Ospedale Allegro.

L’esperienza ha rivelato la ricchezza dei 30 giovani incontrati nel carcere minorile, al di là dei pregiudizi e dei luoghi comuni che li vedono inutili o anche dannosi per la società. “Li ringraziamo per averci regalato ore intense di emozioni – affermano i volontari – grazie per averci insegnato che, aldilà degli errori che si possono commettere, non bisogna piangersi addosso, ma trovare la forza per rimettersi in gioco. Attraverso il loro affetto, la stima, il rispetto e la voglia di incontrare l’altro ci hanno regalato un nuovo esempio da seguire!”.
L’associazione ringrazia il direttore dell’Ipm, Francesco Pellegrino, e tutto il personale e vuole condividere i messaggi positivi e i valori emersi durante il tempo passato in carcere attraverso le parole dei volontari.

“I ragazzi del carcere, cosi come ognuno di noi, ogni giorno si ritrovano a combattere tra due lupi – racconta una volontaria – uno che vive di rabbia, odio, gelosia, risentimento, egoismo, l’altro vive di pace, amore, speranza, umiltà. Nei ragazzi dell’Ipm ho rivisto queste due forze combattere e prevaricare l’uno sull’altro a seconda dell’influenza del momento ad essi circostanti…Se ricevi violenza sarà l’unico linguaggio che conoscerai, se ricevi amore sarai propagatore di amore. E’ il contesto che rende ricchi, e grazie a questa esperienza, oggi ho tanti amici in più…i ragazzi dell’Ipm”.
“In una società dove regna indifferenza, enorme frenesia nella ricerca del proprio benessere – aggiunge un volontario – in questo immaginario villaggio turistico ho ritrovato il divertimento nel gioco e soprattutto tanta condivisione…che ha raggiunto anche i bambini dei reparti pediatrici dell’Azienda Pugliese Ciaccio di Catanzaro”


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