Bigenitorialità, il Tribunale di Catanzaro riconosce a un padre del soveratese l’affido condiviso


Bigenitorialità a pieno titolo. Il Tribunale di Catanzaro ha riconosciuto a un padre del soveratese l’affido condiviso con residenza paritaria. In sede di cessazione degli effetti civili del matrimonio, al minore che oggi ha 12 anni, è stata assegnata la doppia residenza presso i genitori con frequentazione in tempi paritari di entrambi, accogliendo la domanda di un papà che per anni ha combattuto contro il sistema della maternal preference di norma applicata in questi casi, tutto per dare voce alle volontà del proprio figlio.

In questa battaglia il padre si è fatto difendere dall’Avv. Paola Torchia del foro di Catanzaro che ha così dichiarato:

“È stato attuato appieno – riferisce il legale – il principio di bigenitorialità, evocato dall’art. 337ter c.c., grazie ad un lungo e duro lavoro, iniziato dapprima in contenzioso e conclusosi con l’ascolto del minore, che ha dichiarato la sua tranquillità nel poter vivere in due case con entrambi i genitori.  Il colloquio con il minore è stato richiesto al Giudice per confermare l’autenticità della sua volontà, contro chi sosteneva potesse essere una manipolazione del minore stesso.

La sentenza emessa dal Tribunale, difatti, dopo un percorso giudiziale molto lungo, è stata frutto della volontà di intenti a cui i genitori sono dovuti addivenire per il bene del minore. In questi anni, dopo una fase processuale abbastanza articolata e travagliata, i genitori hanno ristabilito tra di loro un armonico equilibrio e hanno deciso, congiuntamente, dopo l’ascolto del minore da parte del Tribunale, di optare per un affido paritario del figlio, considerato anche dal Giudice il più confacente al suo benessere ed alle sue esigenze. 

Una vittoria – prosegue il legale – che non riguarda solo l’accoglimento della domanda iniziale, quanto, anche e soprattutto, il ripristino di un equilibrio tra i genitori che, nonostante le acredini iniziali, hanno comunemente deciso di realizzare il benessere del figlio, soprattutto dopo che quest’ultimo ha manifestato al Giudice la volontà di poter stare, in tempi uguali, con la mamma e con il papà. 

Una vicenda “a lieto fine” che non deve far perdere mai la speranza a tutti quei papà che vogliono fare i papà e che deve essere un esempio per tutti i genitori che si trovano in conflitto: un accordo, anche se il processo è iniziato in contenzioso, si può sempre trovare nell’interesse dei figli, i quali hanno diritto di godere appieno di entrambe le figure genitoriali”.

Ora spetta al comune interessato sostenere questo importante traguardo, istituendo il registro della bigenitorialità per come deciso dal Tribunale.