E’ profondamente sbagliato realizzare un lido per diversamente abili e soggetti svantaggiati; (ovviamente aperto anche ai “normali”). Anzi, più che sbagliato è offensivo. E’ un ritorno subculturale e di insensibilità che ci riporta al peggiore pensiero filosofico, antropologico, sociologico, politico e “scientifico” che ha caratterizzato vari periodi dei secoli recenti, compreso il primo novecento.
Mi chiedo: come è possibile che l’Amministrazione Abramo abbia potuto pensare questa grave “soluzione discriminante”.
Tutti siamo diversamente abili e, pertanto, con il diritto fondamentale di vivere insieme. Le istituzioni hanno il dovere, anche quelle private, di organizzare il territorio a misura di persona (strutture, edifici, scuole, luoghi di culto, di ricreazione, teatri, centri commerciali e così via); le Amministrazioni Comunali debbono pertanto perseguire queste scelte di civiltà. Sono scelte che si potranno pienamente realizzare se si avvia un percorso di educazione e culturale; sono scelte di lungimiranza, di civiltà, di riconoscimento concreto, non pietistico, della persona e il primo esempio spetta alla pubblica amministrazione. Tali scelte sono più difficili e meno spettacolari; la società contemporanea, quella dei consumi e del bello “costruito”, caratterizzato dal libero e sfrenato mercato, non deve essere disturbata e infastidita. In ossequio a questo bruttissimo disvalore, a Catanzaro costruiamo il lido per gli handicappati. Lo facciamo bellissimo, forse unico, con il massimo dei servizi per i diversi, che, sono certo, riceveranno il saluto, la visita delle autorità, ma anche dei normali, i quali riaffermeranno, di fatto, la loro diversa appartenenza, ma si sentiranno orgogliosi e soddisfatti per avere contribuito a sistemare a parte chi non deve infastidire la vista e/o intralciare il normale dispiegarsi delle attività; pur ritenendo l’iniziativa in buona fede, i risultati sarebbero mortificanti per le persone a cui la stessa è indirizzata. Ritengo, pertanto, che l’avviso pubblico per il lido degli handicappati e soggetti svantaggiati, è una scelta da rivedere. Ogni lido deve poter ospitare, adeguatamente, ogni persona; verifichi l’Amministrazione Comunale, e subito, la qualità dei lidi sul nostro litorale, rispetto alla possibilità di ospitare chiunque. Spenda il Comune le somme necessarie per promuovere il diritto di cittadinanza, anche nel far godere di qualche giorno al mare, a tutti, attraverso, se necessario, convenzioni apposite di sostegno agli attuali lidi. Inventare, con qualche camuffamento, un lido sicuramente ghetto è da stigmatizzare.
Ritengo opportuno sospendere l’avviso pubblico per un riesame o annullamento dello stesso; coinvolgendo l’intero Consiglio Comunale.