Centinaia di integratori alimentari contengono “sostanze medicinali” non approvate


Una ricerca americana basata su dati FDA, ha scoperto che conterrebbero ingredienti farmaceutici non approvati che hanno il potenziale di causare gravi effetti negativi sulla salute.

L’analisi di 10 anni di statistiche dell’FDA (Food and Drug Administration, “Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali”, abbreviato in FDA) – l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici che dipende dal Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti – ha dimostrato che tra il 2007 e il 2016, sostanze non approvate erano presenti in 746 marchi di integratori alimentari comunemente commercializzati per l’aumento delle prestazioni sessuali, la perdita di peso e la costruzione muscolare. Come riportato sulla rivista JAMA Network Open, i ricercatori del Dipartimento alimentare e agricolo della California hanno estratto i dati dal Centro per la valutazione e la ricerca di droghe della FDA, il database dei Prodotti contaminati commercializzati come Dietary Supplements_CDER. I dati includevano la data, il nome del prodotto, la società, gli ingredienti nascosti, la categoria di prodotto e la fonte di campione per ciascun prodotto.

I contaminanti più comunemente identificati erano il sildenafil per l’aumento delle prestazioni sessuali, la sibutramina per la perdita di peso e gli steroidi per la costruzione dei muscoli. Circa un quinto (157) dei prodotti conteneva più di un adulterante e in due casi sono stati identificati fino a sei contaminanti. I ricercatori sostengono che gli adulteranti hanno il potenziale di causare effetti nocivi sulla salute “a causa di abuso accidentale, uso eccessivo, o interazione con altri farmaci, condizioni di salute sottostanti, o altri prodotti farmaceutici all’interno del supplemento.” Inoltre, dei 746 prodotti trovati contaminati, meno della metà (48%) è stata richiamata di conseguenza, lasciando la maggior parte degli integratori adulterati disponibili per la vendita. In un commento associato, l’internista generale Pieter Cohen avverte che sarà necessario un’azione ben più decisiva di quella dell’FDA per assicurare che gli integratori contaminati vengano rimossi dal mercato, sostenendo che il congresso avrebbe bisogno di riformare la legge sull’alimentazione e l’educazione alimentare del 1994.

Nel frattempo, il procedimento che la FDA deve seguire per rimuovere gli integratori dal mercato rimarrà macchinoso e dispendioso in termini di tempo; tuttavia, l’incapacità dell’agenzia di utilizzare in modo aggressivo tutti gli strumenti disponibili per rimuovere gli integratori farmaceutici adulterati dal commercio lascia a rischio la salute dei consumatori “. Si tratta di uno studio che, ove confermato, per Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” avrebbe degli esiti sconvolgenti anche perché non è dato conoscere gli effetti a lungo termine dell’uso di questi integratori “contaminati”, sulla salute dei consumatori.

In ogni caso, rappresenta, però un grido d’allarme per una maggiore attenzione da parte di tutti gli enti deputati alla sicurezza alimentare e sanitaria, a partire da AIFA ed EMA in Europa, anche perché tutt’oggi, i controlli sono difficili per l’aumento costante della vendita online di questo tipo di prodotti che rendere sempre più arduo il compito delle pubbliche amministrazioni che dovrebbero occuparsi delle verifiche. È, quindi, sempre più necessario un controllo a monte sulla messa in commercio di ogni tipo di prodotto che già nell’intenzione del produttore o del venditore, rappresenta un qualsiasi tipo d’integratore.


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