Cittadella regionale senza archivi


 Io lo sapevo già per sussurri ma ora la notizia di legge sui giornali: la Cittadella regionale, enorme edificio di dodici piani e non so quante stanze, non ha gli archivi, e le carte sono sparse qui e lì per Catanzaro e altrove; e non in “archivi”, ma in mucchi disordinati che non meritano nemmeno il nome di depositi. E la Regione paga fitti e luce.

 Trovo, in internet, “Studio Valle Progettazioni – Studio Angotti srl – Ing. Roberto Postorino”; se no, correggetemi. Chiunque sia stato l’archistar, o quello o altri, complimenti vivissimi per la cavolata immane!

 Sì, però, io, da vecchio reazionario, sono fedele seguace di Platone, quando egli insegna che i tecnici (τεχνῖται), terza e ultima categoria della sua repubblica, non devono decidere ma solamente eseguire; nel migliore dei modi, però solo eseguire.

 In termini più particolari della storia dell’arte, è il rapporto tra l’artista e il committente. E già, senza Giulio II, Michelangelo avrebbe dipinto non la Sistina ma un album della Media; e anche il nostro Gagini, senza Zumpano e Martirano… E, cambiando arte, anche Virgilio senza Augusto…

 Il committente è quello che ha l’idea, e che paga; perciò ha il diritto anzi il dovere di controllare l’opera, soprattutto se i soldi sono pubblici. Domanda: dov’erano i presidenti e vice e assessori e consiglieri di maggioranza e di (finta) opposizione a giro e di tutti i presunti colori politici? A nessuno venne in testa di esercitare il sindacato ispettivo, cioè dare un’occhiata? Macché, tutti in attesa della solenne inaugurazione… a favore di telecamere, però senza l’archivio. Qualsiasi bovaro analfabeta ordinerebbe la stalla in base a quante vacche e quanto fieno vorrebbe. I politicanti calabresi, zitti e muti.

 Quali sono le altre categorie di Platone? I guerrieri custodi (φύλακες), che a loro volta devono obbedire, e non fare la guerra come sconfinfera a loro; e i pensatori (φιλόσοφοι).

 Ecco cosa ci manca, in questa Calabria da millenni zeppa di filosofi astratti: i pensatori di pochissime parole e sensate idee.

 Intanto paghiamo per tenere mucchi di carte a vantaggio dei topi.

Ulderico Nisticò