Dilaga la follia violenta: che fare?


 Un episodio è un episodio, due sono due, tre sono tre, ma dieci e cento sono una tendenza. I matti ci sono sempre stati, anche violenti; oggi però sono troppi, e, il peggio, rompono anche le regole della follia. Regole, che non significa lecito, ma solo regole nel senso di convenzioni, e che escludevano alcune categorie, ritenute in qualche modo da rispettare: un prete sull’altare, un preside, una professoressa; e bande di ragazzini che si affrontano al coltello.

 Senza minimamente cercare giustificazioni, tuttavia bisogna analizzare il fenomeno. Sarebbe utile, caso per caso, indagare se sono fatti di malattie mentali, o, come penso, di cervelli bacati per droga.

 Certo stanno venendo meno i freni inibitori. Lo dico in senso di etologia umana: i freni inibitori, in ogni specie vivente, anche animale, limitano l’aggressività intraspecifica. Se avete mai assistito a uno scontro tra cani, avrete costatato che i movimenti e i latrati sono molto di più che le effettive ferite. Applicate questo schema a liti umane, e capirete la distanza immane che corre tra un conflitto e un ricorrere alle mani quando non al coltello. Se si tende a far male, e fino all’assassinio, vuol dire che non funzionano più gli istinti naturali.

 Contro la violenza, occorre la deterrenza: significa sconsigliare prima, non aspettare dopo. Qui non stiamo parlando di delinquenti diciamo così professionali, che, detto in generale, si autoregolano nelle azioni criminali, e conoscono bene il Codice Penale. Parliamo di ragazzi sventati, e anche loro paparini dalle reazioni incontrollate; e cui bisogna mettere salutare paura, e preventiva. Per esempio: nelle scuole non si entra come fossero bar, ma in orari precisi dei colloqui, o, eccezionalmente, dopo aver preso appuntamento, nonché presentando documenti. Già questo basterebbe a intimidire i bulli genitori.

 I genitori sono solo genitori; e non sono professori anche se lo sono da qualche altra parte; meno che meno sono sociologi e pedagogisti, anche se si sono informati… in internet!

 Va benissimo anche la costituzione di parte civile da parte dei danneggiati e del ministero PI: se toccati nelle tasche, non tanto i genitori faranno i galletti. I professori e presidi, e loro volta, devono mostrare autorevolezza e tenere a distanza famiglie e allievi; senza cadere nella trappola dell’inseguimento dell’ultimo possibile iscritto per salvare il posto.

 Quanto a rieducare eccetera, non ho niente in contrario; ma sarebbe una faccenda molto lunga nel tempo, e intanto bisogna prevenire e reprimere.

 Né dimentichiamo la violenza contro le donne. L’argomento è complesso, perché la sessualità è una zona oscura dell’anima e del corpo; la letteratura ce lo insegna dalla fuga di Elena ai nostri giorni. Tuttavia la maggior parte dei violenti sessuali non sono cupi e possenti personaggi da tragedia e romanzo, e tanto meno dei “patriarchi”; ma dei poveracci qualsiasi (e non mi fate fare nomi!), e sarebbero sufficientemente spaventati da una severa ammonizione; anche questa, preventiva.

Ulderico Nisticò