Domenica 9 Giugno a Curinga si celebra la Giornata Mondiale per la distruzione delle armi


Care Amiche e cari Amici,

quest’anno ci raduneremo a Curinga (CZ) per celebrare la Giornata Mondiale come da locandina allegata. Invitiamo voi tutti, senza alcuna distinzione, a unirvi a noi, in quel giorno o nel seguente, dovunque vi troviate. Scopo del nostro incontro è di smantellare tutti gli arsenali militari, distruggere le armi e non fabbricarne più. Senza armi le guerre non si potranno più fare.

Solo 240 anni degli ultimi 3000 di storia sono trascorsi in pace e tutti gli altri, il 92%, hanno visto eserciti in armi uccidere e devastare, rendendo questo mondo un inferno. Oggi tutti gli Stati hanno problemi di debiti pubblici, ma nessuno dice con forza che l’umanità potrebbe vivere nell’abbondanza, se non ci fossero le enormi spese per gli armamenti.

Nessun economista ha mai scritto che viviamo in un regime continuo di guerra a causa delle spese militari. Tocca pertanto a noi per primi, eredi diretti degli Itali che vissero in queste terre, riprendere la guida dei popoli e condurli per mano verso orizzonti di pace e prosperità.

Le armi che frantumeremo sull’incudine sono il segno che la misura è colma e che ogni persona deve affrontare il gravissimo problema che governi e istituzioni non sono in grado – o non vogliono – risolvere. L’autorità per promuovere questa iniziativa ci viene dall’antichissima cultura pacifica degli Itali, quella che Pitagora riassunse nel bue di pane, segno della fine di ogni violenza:

Se non osi uccidere l’animale, mai ucciderai un uomo.

E’ nostra ferma convinzione che un ciclo benefico per l’umanità stia ripartendo dalla Calabria, dove l’Italia nacque e da dove, dopo due millenni di decadenza, l’Italia rinasce nello splendore della Civiltà Sissiziale.

Evoè.
Salvatore Mongiardo


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