Dottoressa guardia medica e infermiere aggrediti in Calabria, indagini


Indagini sono in corso da parte dei carabinieri del comando provinciale di Vibo Valentia per far luce sull’aggressione ai danni di una dottoressa della Guardia medica di Soriano Calabro e su alcuni sanitari del 118 intervenuti a sua difesa.

Cinque persone nella tarda serata di ieri hanno prima fatto irruzione nei locali della Guardia medica aggredendo verbalmente la dottoressa di turno e poi uno di loro ha sferrato un pugno al volto di un infermiere che ha riportato la rottura degli occhiali e delle ferite.

Calci e pugni sono volati anche all’indirizzo degli altri sanitari del 118. I cinque aggressori si sono poi diretti all’ospedale di Vibo Valentia ed anche qui si sono registrati momenti di tensione avendo riportato una delle cinque persone un trauma cranico. I carabinieri sono impegnati in queste ore a ricostruire l’intera vicenda e ad accertare tutte le responsabilità per l’accaduto.

Aggressioni al personale sanitario di Soriano e Vibo, Ernesto Alecci: “Fenomeno sempre più allarmante. A questi professionisti tutta la mia solidarietà. Ho presentato oltre un anno fa una proposta di legge per garantire condizioni di lavoro più sicure, mai portata in discussione. Continuerò a richiamare l’attenzione sull’argomento in tutte le sedi possibili.

Quanto accaduto la sera scorsa nella postazione della Guardia Medica di Soriano Calabro e poi nel Pronto soccorso dell’ospedale “Jazzolino” di Vibo Valentia è veramente allarmante. L’ennesima brutale aggressione nei confronti di medici e personale sanitario nella nostra regione (ma i casi sono ampiamente diffusi in tutta Italia) dimostra con chiarezza il fatto che ci troviamo di fronte ad un fenomeno pericoloso e preoccupante, a cui occorre porre urgentemente rimedio. Tanto più perché in questo caso l’aggressione è stata reiterata e rivolta anche contro una dottoressa che stava svolgendo il proprio turno serale.

Intendo innanzitutto rivolgere tutta la mia solidarietà nei confronti di questi seri professionisti che svolgono con sacrificio e dedizione un’attività fondamentale per il benessere delle nostre comunità. E sottolineare come, al riguardo, più di un anno fa avevo depositato una proposta di legge in Consiglio Regionale che si proponeva di assicurare al Sistema Sanitario Regionale condizioni di lavoro più sicure e, quindi, più serene a beneficio del personale, così come dei pazienti. Tra le altre cose, la legge prevedeva la possibilità di sottoscrivere protocolli d’intesa con gli Uffici Territoriali del Governo e con le forze di Polizia in modo da garantire forme di tutela e controllo all’interno dei presidi sanitari della nostra regione. Una proposta di legge certamente perfettibile e non esaustiva, ma che avrebbe potuto innescare una discussione a vari livelli riguardo questi episodi. Mi amareggia il fatto che tale proposta non sia stata ancora portata in discussione in Consiglio, così come tante altre proposte costruttive provenienti dalla minoranza. Credo che di fronte ad argomenti così importanti non esista partito o fazione politica. Continuerò, dunque, a richiamare l’attenzione sull’argomento in tutte le sedi possibili auspicando che in breve tempo si possano mettere in pratica delle soluzioni sempre più efficaci al problema all’interno dei nostri territori.