È di origine calabrese l’autrice del volume “La prova scientifica nel processo penale”


“La prova scientifica nel processo penale italiano”. Pubblicato il saggio di Silvia Dariz, criminologa bellunese, di madre calabrese, l’avv. Anna Polifroni, di Locri, che vive e lavora a Belluno.C’è molto di calabrese nella formazione dell’autrice.Grazie alla sua elevata affidabilità, la prova scientifica del Dna ha rivoluzionato il processo.

Ne parla Silvia Dariz, praticante avvocato, specializzata in criminologia e scienze forensi, nel suo saggio giuridico dal titolo “La prova scientifica nel processo penale italiano” (Edizioni Dirittopiù, 174 pagine, già disponibile su Amazon e da oggi, 27 aprile 2024, anche in libreria . L’autrice analizza l’utilizzo della prova del Dna nell’ambito del processo penale, anche attraverso la disamina di importanti casi giudiziari italiani.

I risultati dell’analisi del Dna possono infatti essere utilizzati sia dall’accusa che dalla difesa. Se, ad esempio viene rinvenuto il Dna di un sospettato sulla scena del crimine, esso può costituire una prova incriminante per l’accusa. Così come la presenza del Dna di un’altra persona sulla scena, può essere utilizzata a favore della difesa per escludere la responsabilità del proprio assistito.

Nel corso delle indagini preliminari le forze dell’ordine raccolgono campioni biologici (saliva, capelli, sangue o tessuto) sulla scena del crimine o da un sospettato per eseguire l’esame del Dna. Dopodiché i campioni vengono confrontati con il Dna di altre persone coinvolte nel caso.

Nell’analisi forense, invece, i campioni raccolti sono inviati ai laboratori specializzati per determinare il Dna attraverso tecniche avanzate, e secondo norme e protocolli internazionali, come la PCR (Reazione a Catena della Polimerasi) o il sequenziamento del Dna. Ottenuti i profili del Dna dai campioni raccolti, si procede al confronto con altri profili presenti nel database forense.

Se esiste una corrispondenza, essa può costituire un’importante prova dell’identità dell’indagato. Se invece non vi sono corrispondenze, l’analisi del Dna può escludere definitivamente un sospettato dalle responsabilità di un crimine.