E se si torna a votare per la Regione Calabria?


Non amo la politica fatta in tribunale, e non faccio il profeta, ma la situazione di Oliverio non è delle migliori. Non penso tanto a questioni giudiziarie, molto complicate, e sempre più complicate; ma all’evidenza che i suoi compagni – i Viscomi Magorno Minniti eccetera – lo hanno implicitamente e tra poco esplicitamente mollato.

E se cade la Giunta? Formalmente, se ne può eleggere un’altra con un altro presidente. La maggioranza c’è, sulla carta; la minoranza di centro(destra) è connivente, e continuerebbe ad esserlo; pro forma, e, sia pure quasi belando, ne chiede le dimissioni facendo scongiuri.
Allora che si fa? Si piglia uno qualsiasi di sinistra, e lo si elegge presidente. Eh, una parola! In piene liti interne per la segreteria nazionale del PD, e relative ricadute calabresi, la sinistra non si metterebbe d’accordo manco con il metodo dell’estrazione a sorte; e gli sconfitti dell’estrazione farebbero subito ricorso all’ONU.

È dunque probabile che la Regione cada ben prima della scadenza naturale dell’autunno 2019. E che fare?
La prima domanda, però, non è che, è chi. Mancano infatti, in Calabria, i partiti in cui si possa discutere; ci sono i segretari di partito, ma senza i partiti. Le decisioni verranno prese da emissari o emanazioni di poteri nazionali.
Per quanto ne sappiamo, c’è un accordo tra il cosiddetto centrodestra, cioè Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia. Questo, se è vero e se dura, e se si applica alla Calabria, comporterebbe, in gran parte, il ritorno a galla del centro(destra) attuale.

Mi spiace, ma abbiamo già dato, con Pino Nisticò, Giovan Battista Caligiuri, Peppino Chiaravalloti, Peppe Scopelliti e Stasi. Li abbiamo già visti, e sono stati il peggio esattamente quanto quelli di sinistra e centrosinistra e democristiani: politicamente parlando, ovvio, e per il resto santi subito o quasi. Con loro abbiamo visto miriadi di assessori di vari partiti, tutti rigorosamente uno peggio dell’altro; e quelli di centro(destra) sono stati come quelli di sinistra: zero o dannosi.

Ebbene, se cade Oliverio, costoro di centro(destra) dovrebbero venire candidati, eletti consiglieri, diventare assessori? Uno di loro, presidente? Per quanto mi riguarda, non sarà certo con il mio voto.
Precisato dunque che io, che conto un voto, quel voto non lo darò, chiediamoci quello che nessuno si chiede: perché bisogna formare una lista o più liste, cioè in nome di quali idee, proposte, opinioni etc., e non il solito “lo voto perché è amico mio”, ovvero “mi farà un favore”.

Dove sono i luoghi fisici e intellettuali in cui discutere? Chi sta discutendo di che? Nulla eterno! Quale giornale, quale tv? Quale dotto, magari di quelli che mangiavano i prodotti tipici ad Africo?
Chi propone e che? Nulla infinito.
Quando dico proporre, intendo dire cose che abbiano un corpo, delle cose concrete e fattibili; a predicare che ci dobbiamo volere bene e impegnare, non ci vuole niente. Io vi chiedo: che facciamo di pratico, e di immediato, per agricoltura, industria, turismo, cultura…

Cultura vera, non chiacchiere buoniste; cultura nel senso di italiano latino greco storia filosofia matematica fisica scienze… Ne abbiamo la tasche piene di chi proclama Campanella un rivoluzionario, però non ha la minima idea della storia generale e meridionale dei secoli XVI e XVII; e si vede da come si arrampica sugli specchi dei paroloni vuoti come i palloncini a forma di coniglietto dopo ogni strage di terroristi a Bruxelles e dintorni!
Di tutto questo, in Calabria non leggo e non sento una virgola; e, se torniamo a votare, siamo alla stessa Regione di prima: zero.

Comunque, se tornano a galla i riciclati di centro(destra), io quel giorno me ne starò in campagna dalle ore 06.45 alle ore 23.15. Siete tutti invitati.
Ah, una spiegazione. Io, in politica, non ragiono mai: se, nel 1994, avessi “ragionato”, avrei aderito a quello schifo politico che fu Alleanza Nazionale, e a quest’ora avrei vinto una ventina di premi letterari molto retribuiti; o un posto di sottosegretario, di assessore… Ho letto le sedicenti Tesi; le ho gettate subito nella tazza del bagno, scusandomi per l’inquinamento.
Io decido, non ragiono! Perciò, niente mio voto a una lista di centro(destra).

Ulderico Nisticò


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