Elezioni europee? E Draghi


 Oggi è 18 aprile, e tra 20 (venti) giorni bisogna presentare le liste per le europee; e io, che mangio pane e politica dall’età di almeno anni tre, oggi ho – vagamente – qualche intenzione di quale schieramento (???) votare; scarsissima decisione di chi nello schieramento suaccennato; e nessunissima notizia sui candidati. Scandaloso, vero? Verissimo, però non gliene importa a nessuno, nemmeno ai partiti.

 Ancora una volta, come dal 1979, il parlamento europeo sarà il cimitero degli elefanti, solo che gli elefanti nel cimitero defungono, e invece i candidati camperanno cinque anni muti e felici. Come dal 1979, il parlamento europeo sarà popolato di illustri signori che non hanno trovato posto nel consiglio comunale del loro paesello, però da qualche parte li devono mettere, e hanno qualche amico che li aiuta.

 Voterò simbolo senza esprimere preferenza? Inutile, perché il sistema è proporzionale, quindi un elefante vivo verrà eletto lo stesso, con o senza il mio voto.

 Veniamo al concreto. L’attuale presidente dell’Europa, Ursula, non ha fatto né bene né male, anzi non ha fatto niente, nemmeno procurarsi una sedia quando gliela negò Erdogan. Ragazzi, qualsiasi “cudespina” calabrese analfabeta avrebbe altezzosamente girato le terga gridando “Su’ tamarruni!”; lei, la baronessa plurilaureata, andò umilmente a cercarsi un divano. Basta questo perché a nessuno venga in mente una rielezione dell’inutile personaggio.

 Qualcuno ha detto che quando Draghi fu presidente del consiglio era come se Maradona avesse giocato in porta e non all’attacco. Come tutti i tecnici – Platone lo insegna – come Prodi, Monti, Fornero… Draghi si rivelò del tutto inadatto al governo. Può essere invece adatto all’Europa?

 Penso di sì, visto che l’Europa è, dal 1957, un’entità meramente finanziaria e nemmeno economica, e tanto meno politica. In fatto di finanza, Draghi è del mestiere.

 Quanto alla politica, l’EU non esiste, quindi Draghi o un altro e un’altra, lo stesso. Esempio: la Francia ha fatto una guerra pro Stato d’Israele, e senza dirlo nemmeno al resto dell’Europa; e senza che l’Europa gliene chiedesse conto.

 Avviamoci a concludere: ci servirebbe un’Europa politica; e, vista l’inutilità di Ursula, magari ci può provare Draghi.

 Ci servirebbero anche dei deputati europei capaci di rappresentare autorevolmente e fattivamente il MERIDIONE d’Italia e la CALABRIA: pazienza, verso il 10 maggio forse leggeremo qualche nome! Da bravi calabresi, oscilleremo tra le due canoniche formule “cu ***** èsta, chissu?” e “ancora non moriu?”

Ulderico Nisticò