Questa campagna elettorale per le europee è tutta molto confusa e con scarsi argomenti, e con ragazzini che urlano e ministra che scappa, però il giorno dopo la polizia li tiene lontani dal papa; e fine della campagna; ma per sentire, e molto malamente, “qualcosa di meridionale” dobbiamo contentarci della stizza di De Luca contro don Patricello. Per tutto il resto, il Meridione è, come capita a volte nelle previsioni metereologiche, una notizia “non pervenuta”, e sotto la protezione di un dio greco poco noto però c’era, un tale Arpocrate, divinità del silenzio. Meno male che ci soccorre la mitologia classica.
Patetici i meridionaldomenicali pinoaprilati, che ogni giorno sui social sparano le peggiori bufale a colpi di invenzioni del passato e primati di spremilimoni a molla, e truci propositi per l’avvenire (“separiamoci”), e poi non riescono a presentare non dico una lista ma un mezzo scassatissimo candidato su cui puntare; e tutti, l’8 e il 9 prossimi, voteranno a pascolo brado o Giorgia o Elly o qualche altro; e non voteranno affatto, mostrando comunque la loro totale assenza dal 2024. Come del resto accadde al Regno delle Due Sicilie, totalmente assente da ogni fatto dalla Guerra di Crimea, al Congresso di Berlino, alla Seconda guerra d’indipendenza con annessioni e cessioni… e per accorgersi di Garibaldi attese che il biondo eroe arrivasse a Napoli, e manco su cavallo bianco, ma comodo sull’unico treno che c’era nel Regno, il Salerno Capua. Dal 1860 in poi, chiacchiere, tranne qualche valente e disordinato brigante.
Sorvoliamo sull’onanismo storiografico di coloro, e veniamo al 2024 davvero. La parola Meridione, o Mezzogiorno o Sud che si voglia, non la pronunzia nessuno, nemmeno i candidati che, per anagrafe, vi abitano.
Attenzione. Io per tematiche meridionaliste non intendo, ovvio, retorica antimafia e presunte bellezze e ricchezze (mai precisate!) e promesse di felicità; intendo discorsi seri, esigenze serie, provvedimenti seri e fattibili in tempi seri.
Per esempio, la Regione Ausonia, mettendo assieme Molise Campania Basilicata Puglia Calabria: su questo argomento, Arprocrate stradomina.
Per esempio, una politica mediterranea con al centro Meridione e Sicilia.
Per esempio, ripensamento del turismo, finora una balneazione di pochi giorni e spesso di dubbia quando non nulla legalità.
Per esempio, scuole del 2024: se Licei classici devono esserci, siano Licei donde si esca sapendo greco e latino, e non che Pitagora detestava, non si sa perché, le fave; lo stesso per i Tecnici eccetera.
Per esempio, la cultura, con ferreo divieto di piagnisteo e dialetto fasullo tradotto in italiano più fasullo ancora. Vedremo mai un film meridionale serio? E con obbligo per il Sud di colmare una lacuna che lo aduggia da molti secoli: la conoscenza della storia meridionale seria.
Per esempio… ma che ve lo dico a fare? Arriveremo all’8 e 9 giugno, e ognuno di noi, se voterà, lo farà per simpatie e antipatie di natura nazionale (dell’Europa è palese che non gliene importa niente a nessuno), ma senza aver sentito nulla di serio sul Meridione.
Arrivederci a giorno 10 giugno prossimo.
Ulderico Nisticò