Alecci: “Alla vigilia della Festa del Lavoro, il Presidente dimostra ancora una volta la sua sensibilità. Emblema e Garante dell’unità nazionale, mentre alla camera si discute di Autonomia Differenziata”.
La visita in Calabria del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla vigilia della Festa del Lavoro rappresenta un segnale di grande vicinanza dello Stato. Ed è simbolico che il Presidente abbia scelto di venire proprio nella nostra regione, una di quelle con il più alto tasso di disoccupazione in Europa, per visitare due importanti aziende del Distretto Agro-Alimentare dell’alto Cosentino e incontrare gli imprenditori del territorio. Come è altrettanto importante che questo viaggio avvenga proprio nei giorni in cui è all’esame della Camera il testo dell’Autonomia Differenziata.
Una scelta che testimonia, ancora una volta, la sensibilità di Mattarella che più volte, durante le sue visite nella nostra regione, ha esortato, attraverso i suoi preziosi messaggi, i calabresi e gli abitanti delle regioni del Sud ad essere i veri fautori del cambiamento e della ripartenza, puntando sulle capacità e sull’entusiasmo dei più giovani. Come fece nel gennaio del 2016 quando tenne a battesimo la sede della Regione Calabria, allora sotto la guida di Mario Oliverio. In quell’occasione il Presidente si rivolse ai calabresi con parole piene di coraggio e di speranza per uno sviluppo futuro, ma a patto che la Calabria, così come le altre regioni meridionali, avesse avuto la forza di “fare la propria parte…”. Durante il suo discorso Mattarella fece anche riferimento alla necessità di avere un Sud forte per un’Italia forte: “Non ci sarà crescita piena, neppure nelle Regioni più forti, senza una crescita del Meridione, l’unità del Paese è indispensabile per superare le nostre fragilità. Dare un futuro ai giovani, in Calabria come in Italia, è condizione della tenuta stessa della nostra Nazione”.
Ho avuto il privilegio di ascoltare in presa diretta quelle parole, da giovane Sindaco di Soverato, insieme a tanti sindaci calabresi, e farle mie. Parole dense di significati che oggi, con la tagliola dell’Autonomia Differenziata sulle nostre teste, fanno ancora più rumore di fronte ad una riforma che creerà un solco ancora più grande tra il Nord e il Sud, dividendo, forse per sempre, l’Italia. Attraverso l’autonomia Differenziata, questo Governo sta perpetrando un oltraggio alla storia del nostro Paese, condannando ad un futuro sempre più incerto intere generazioni di meridionali. Sono certo che il Presidente Mattarella, emblema e Garante dell’unità nazionale saprà far prevalere nelle sedi opportune quello spirito di leale collaborazione, quel “regionalismo solidale”, che è alla base del concetto di Autonomia regionale previsto dalla nostra Costituzione.