Fiorita sotto “attacco” e la truffa bussò alla sua porta


Generiamo le simpatiche “vignette” di satira e, dunque, politica locale, eccoci nel nostro quotidiano mantenendo empatico sia l’umore che il “modus” caratterizzante e popolare.
La continuità dei caldi colori e ridenti “battute”, verso chi e perché “lo scopriremo solo condividendo..”, rima somigliante al bel canto del celebre Battisti.

Ma nel tipico fare di quei catanzaresi attenti a tutti gli argomenti, cinema sport e dibattitti che sanno di atavici problemi da risolvere in città, la progressione prende il suo sopravvento. Dalle tele di un vecchio pittore al touch screen del nuovo “scultore”, rapiti con “intelligenza” artificiale verso ogni situazione. Saremo davvero pronti a confrontarci con i robot e dopo numerosi fallimenti di dialogo tra noi?

La cibernetica tra le mani è, dunque, un mare aperto alle prodezze “umane” quanto alle truffe inviate sulle app di cellulari troppo “pieni”. La memoria di ogni apparato multimediale contiene milioni e milioni di dati, password, combinazioni numeriche per poi riprodurre all’ infinito copie autentiche di suoni, immagini e progetti grafici di altissima risoluzione.

Un breve “quadro” informativo diretto a svilupparsi da un embrione nato per far si che l’uomo conviva con un linguaggio di messaggistica istantanea, dallo streaming sulle piattaforme digitali e per saperne di più su informazione e comunicazione.

L’aver appreso di una tentata truffa ai danni di persone che rischierebbero di essere derubate per tali negativi effetti, ci impone di prestare quella massima attenzione e diffusione di notizie utili, al respingimento di reati così “frequenti” data la loro stessa facilità di azione. Seppur distante dai punti di vista ideologici del Sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita, nella sua carica di primo cittadino del capoluogo di Regione, purtroppo, “protagonista” di un “misfatto” a carico di ignoti, sento, ugualmente, di considerare “grave” l’accaduto.
Servirà la consapevolezza degli esperti sulle numerose truffe “digitali” che violano così le norme vigenti on-line, poi manifestare la fattiva solidarietà delle libere associazioni, Enti e Istituzioni che, come in questo caso, diventano un bersaglio delinquenziale. Non vada a mescolarsi la nostra chiara intenzione di pubblicare la satira dei tanti personaggi pubblici, liberi e spensierati sulle già note pagine social.

Mentre la creazione di falsi profili determina l’abuso di immagini altrui, il tutto non consentito dalla legge, lesivo della persona “clonata” e mal capitati avventori sparsi per il “mondo”. La denuncia è prevista presso gli enti preposti e la Polizia Postale, recandosi dalle Autorità in tempi utili per la previdente estinzione della “virtuale” minaccia.

John Nisticò