Firenze e lavori in nero: che sorpresa!


 Alzi la mano chi non ha mai utilizzato in nero o persone o cose. L’elenco sarebbe sterminato, dagli appartamenti estivi ai servizi e riparazioni in casa… Fin quando non succede niente, siamo tutti amici; poi capitano i morti, e improvvisamente tutti si accorgono del problema e sfilano con fiaccole e portano fiori.

 A proposito, anche alcuni morti di Firenze sono anonimi, in quanto clandestini, e perciò non scritti da nessuna parte; e, poveracci, avevano interesse a non essere scritti e conosciuti per nome in nessun elenco da nessuna parte; lo stesso interesse dei loro occasionali datori di “lavoro” a non sapere chi fossero e a non scrivere nomi, e pagare i casuali con quattro soldi non tracciabili. E se non li pagano, mica quelli li possono denunziare.

 Il sistema dei subappalti, a quanto trapela, è a sua volta in nero, inclusi i subappalti dei subappalti; e il pullulare di ditte occasionali quando non individuali. Sempre che queste “ditte” siano registrate e non clandestine forse italiane che assumono clandestinamente dei clandestini. Assumono, si fa per dire.

 Tutto questo, in ogni angolo d’Italia, avviene da decenni sotto gli occhi di tutti, e, se non fosse in nero, direi, con battuta crudele, alla luce del sole. Non solo tutti lo sappiamo, ma non vediamo controlli e ispezioni. A cominciare dalle licenze edilizie, perché anche molte, moltissime costruzioni sono in tutto o in parte in nero come la pece.

 Del resto, scusate la mia amnesia, quanti sono andati in gattabuia per il ponte di Genova? E quanti per i tre crolli (che io ricordo) lungo la strada di Germaneto a Catanzaro? E per il viadotto siciliano crollato il giorno dopo la solenne inaugurazione? E per quello in provincia di Cosenza? Eccetera. Che io sappia, in galera non è andato nessuno. Potenza degli avvocati… e volete vedere che molti sono forse pagati in nero?

 Servono non altre leggi (“quanto più uno Stato è corrotto, tante leggi si fanno”, insegna Tacito), ma applicazioni delle leggi che già ci sono. E i colpevoli, in galera davvero, e gettare la chiave.

 Ah, e che mi dite della famigerata trave fiorentina? Io non faccio l’ingegnere e il costruttore, però, da un’occhiata in tv, la trave mi è parsa una cosa marcia prima ancora di essere posta in opera: in opera, ahahahahah. Cemento, chi era costui?

Ulderico Nisticò