Gli scafisti


immigrati-barcaNelle cronache circa gli ingressi clandestini in Italia si legge di tutto: orrendi elenchi di morti; enormi numeri di sbarcati; polemiche di ecclesiastici e politicanti che mirano non a risolvere il problema ma alle prossime elezioni: che, riferito a entrambe le categorie; qualche sparuta riflessione sensata… Di tutto si apprende, tranne una notizia: che uno o più scafisti siano stati condannati ed effettivamente sbattuti in carcere. Per far ciò, ci sono tutti gli estremi, dal reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, alla loro stessa immigrazione clandestina, a reati gravissimi come l’omicidio, anzi strage. Chi sovraccarica imbarcazioni già precarie, e persino obbliga dei poveracci a stare ammucchiati nella stiva e tra i motori, sa benissimo che li espone a danni esiziali e direttamente alla morte. Insomma, ce n’è abbastanza per una serie di ergastoli…
Ogni tanto, ma proprio ogni tanto, si sente dire “fermati presunti scafisti”: delicata ipocrisia giornalistica. Fermati? E poi? Questi “fermati” che fine fanno? Passano da “fermati” a detenuti, o li mandano a spasso a denunziati a piede libero, magari sperando che si presentino da soli al processo? Sono mai stati processati e condannati? Se condannati, sono stati associati a qualche carcere di massima sicurezza da cui non uscire manco defunti?
Fossi io lo Stato, avrei già introdotto un reato di “scafismo” (traducete pure), con un tribunale unico nazionale aperto anche di notte; con giudici spicci; e con una fattispecie tale che il più linguacciuto degli avvocati possa solo tentare di dimostrare che l’imputato non è lui ma uno che gli somiglia; e senza attenuanti o roba del genere: l’essere riconosciuto come scafista deve bastare al suddetto ergastolo.
A dire la verità, fossi io lo Stato andrei armato fino ai denti a distruggere i barconi in Libia. Ma figuratevi: mica siamo la Spagna, la Gran Bretagna, la Francia, l’Ungheria, cui è lecito difendersi; ci mangerebbero vivi tutti, ONU eccetera. E va bene, abbiamo perso la guerra… ma spero che nessuno voglia impedire all’Italia di farsi una legge a uso interno. A proposito, agli scafisti farei anche pagare le immani spese dei soccorsi.
E invece non leggo alcuna notizia di condanna effettiva di scafisti e loro detenzione. Secondo me, non è solo buonismo generico e inefficienza della giustizia, e qualche gatta ci cova…

Ulderico Nisticò


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