In occasione della Giornata Mondiale degli Oceani, sabato 8 giugno, i subacquei volontari di Ambiente Mare Italia – AMI ETS e di AISA, Associazione Italiana Sicurezza Ambientale, hanno condotto un’azione di intervento ambientale nella suggestiva Baia di Soverato. L’obiettivo? Liberare il mare dalle pericolose reti fantasma (nasse) e dai rifiuti ingombranti che minacciano gli ecosistemi marini.
L’iniziativa, che ha coinvolto una squadra di volontari uniti dalla passione per il mare, è stata resa possibile grazie alla preziosa collaborazione con ANIS, Associazione Nazionale Istruttori Subacquei, la Coop Pescatori Soverato e il supporto del Comune di Soverato e del Parco Regionale Marino, Baia di Soverato.
Alessandro Botti, presidente di Ambiente Mare Italia, ha evidenziato che “Ambiente Mare Italia ha onorato la Giornata Mondiale degli Oceani con un’attività di ripristino ambientale nella bellissima Baia di Soverato. I subacquei volontari di AMI, in collaborazione con quelli di AISA, hanno rimosso una notevole quantità di attrezzature da pesca nelle profondità della baia che mettevano in grave pericolo la meravigliosa biodiversità marina.
Il mare è maestro di resilienza; reagisce prontamente a qualsiasi insulto dell’Uomo. Noi siamo chiamati a ridurre progressivamente il nostro impatto sul mare e a porre in essere azioni concrete di ripristino naturale, come ieri hanno fatto i volontari di Ambiente Mare Italia”.
Le reti fantasma, abbandonate sui fondali, rappresentano una minaccia silenziosa per la biodiversità marina. I volontari, guidati dagli istruttori subacquei, si sono immersi nelle acque cristalline della baia per recuperare reti, plastica e altri rifiuti, contribuendo così a ripulire e a preservare uno dei tesori naturali più preziosi del nostro Paese.
L’impegno e la determinazione dei volontari sono un esempio tangibile di come, attraverso l’unione di forze e la consapevolezza dell’importanza della tutela ambientale, sia possibile salvaguardare la bellezza e la ricchezza dei nostri mari per le generazioni future.
Paolo Palladino, referente di AMI Satriano Marina e presidente della sezione territoriale AISA Satriano Marina, ha raccontato l’intensa giornata di lavoro: “È stata un’operazione estremamente complessa e faticosa. Abbiamo dato il massimo e siamo riusciti a pulire una porzione di scogliera. Abbiamo recuperato un bel pezzo di reti fantasma, quattro nasse, tanti fili di lenze, plastica e altri rifiuti. Sono certo che nel giro di poche settimane, nella zona che abbiamo ripulito, il mare ci ringrazierà a suo modo facendoci trovare il fondale più ricco di specie ittiche, stanziali e pelagiche. Chiaramente, c’è ancora tanto da fare. Eravamo soltanto sette subacquei volontari per una serie di motivazioni, tra cui le elezioni. Inoltre, non tutti hanno l’abilitazione per poter operare a profondità così impegnative, tra i 42 e i 45 metri. Ho dovuto concentrare tutta la giornata sulla sicurezza. Bisogna sottolineare che c’è il rischio di riscontrare qualche problematica in più sul fondo rispetto alle semplici immersioni ricreative. In autunno, faremo un’altra attività ambientale per ripulire completamente queste cigliate che ritengo siano le più belle della costa ionica. Purtroppo, negli anni passati, sono state molto maltrattate. Considerando che la Baia dell’Ippocampo è un parco marino istituito nel 2008 direi che sarebbe importante completare l’opera affinché nel prossimo futuro non siano gettate reti in questo fondale”.
L’azione dei volontari nella Baia di Soverato è un richiamo alla responsabilità collettiva nel proteggere i mari e tutte le forme di vita che li abitano. È un monito per tutti noi: l’ambiente marino è fragile e vulnerabile, ma con determinazione e impegno possiamo fare la differenza.