Il consiglio dell’Unione dei comuni ha eletto il Presidente e il Vicepresidente


Il presidente del Consiglio dell’Unione dei comuni neo eletto

Nella seduta del giorno 20 novembre U.S., il consiglio dell’unione ha eletto il Presidente e il Vicepresidente del Consiglio.

Presidente è stato eletto Saverio Augusto, consigliere del Comune di Isca Sullo Ionio e Vicepresidente Francesco Prestia, consigliere del comune di Guardavalle.

“Ringrazio per la fiducia tutti i consiglieri – ha dichiarato Augusto – ho accettato volentieri di ricoprire l’importante ruolo istituzione, nella certezza di impegnarmi per la crescita dell’ente.

Il consiglio dell’unione sarà da subito pronto e operativo per garantire il cambio di marcia all’organizzazione che i Sindaci intendono dare proprio per migliorare l’offerta dei servizi. Con i fondi che ora il Governo ha stanziato proprio per i Comuni che gestiranno servizi attraverso le Unioni, saranno rilanciate e sostenute tutte quelle attività che gli amministratori vogliono portare avanti evitando campanilismi che hanno ridotto il nostro territorio a tanti “villaggi isolati”.

In questi anni, l’unione dei comuni del Versante Ionico è risultata preziosa non solo per i vantaggi delle economie di scala nella gestione dei processi amministrativi e digitali dei comuni associati, ma per essere stata un chiaro e sicuro riferimento politico per l’intero territorio del basso ionio catanzarese.

I comuni facenti parte dell’unione devono necessariamente avere una visione comune e soprattutto l’idea di far costare meno i servizi ai propri cittadini. I nostri servizi, proprio per la loro qualità, sono richiesti anche da tanti comuni esterni all’unione.

Tutto il consiglio avrà le giuste motivazioni e attraverso una serie di iniziative intendiamo coinvolgere i territori nelle politiche di gestione, curando l’informazione su tutto quello che l’unione ha fatto e su tutto quello che intenderà fare.

Inizieremo da subito a lavorare alla programmazione di tutto ciò che potrà essere realizzato insieme. Non è pensabile che con le risorse fiscali di un solo comune si possano gestire servizi essenziali di qualità senza andare in dissesto, è arrivata l’ora di unire le risorse per dare le giuste risposte a un territorio che le chiede.
Un’unione partecipata e coesa sarà senza ombra di dubbio più forte”.