Impegno della Confacit per l’umanizzazione della vita in carcere


Sarà realizzata una sala soggiorno e giochi per i bambini all’interno dell’Istituto Penitenziario di Siano

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La presidente Confacit Catanzaro arch. Teresa Gualtieri e la segretaria dott.ssa Simona Rinninella

La Confacit di Catanzaro, in attuazione del proprio programma mirato alla realizzazione di una Comunità Smart e Solidale, intende offrire contributi anche per l’umanizzazione ed il miglioramento della vita all’interno del carcere.
Per concordare una serie di azioni concrete, la presidente della sezione locale arch. Teresa Gualtieri ed il vicepresidente nazionale avv. Antonio Nania hanno incontrato la dott.ssa Angela Paravati, direttrice dell’Istituto Penitenziario di Catanzaro e la dott.ssa Letizia De Luca coordinatrice dell’area educativa.
Il programma, condiviso anche dalla Sezione provinciale presieduta dal dott.Luigi Bulotta, oltre alla donazione di libri, all’organizzazione di momenti di animazione, ad un concorso per la realizzazione di presepi da parte dei detenuti, prevede l’allestimento di una sala di accoglienza e soggiorno per i bambini in visita ai loro papà in carcere.
I rappresentanti Confacit sono stati accompagnati nella visita di vari ambienti, ed è stato individuato uno spazio idoneo ad essere arredato in modo confortevole, tale da dare la sensazione ai piccoli di essere nell’intimità della propria casa.
Nel corso dell’incontro è stato affrontato il tema del rispetto dell’affettività anche per chi è privato della libertà e della necessità di alleviare il trauma dei bambini che vedono il genitore in carcere, nel convincimento che mostrare attenzione per i figli dei detenuti equivale a realizzare una importante forma di prevenzione, per evitare che i bambini siano portati ad emulare comportamenti sbagliati, considerando addirittura le forze dell’ordine ed i tutori della legge come nemici.
Murales saranno realizzati per decorare le pareti degli spazi destinati ai colloqui con i familiari.
La Confacit ha allo studio azioni anche a medio termine per il carcere, tra le quali l’allestimento di una audioteca, accogliendo la teoria che la musica può contribuire al recupero, può aiutare a ritrovare serenità ed equilibrio, essendo tra l’altro un linguaggio universale, comprensibile da tutti, qualunque sia la lingua parlata da ciascuno.


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