Importante progetto di accoglienza di San Sostene si allarga anche nel paese limitrofo


L’importante progetto di accoglienza di San Sostene si allarga nel paese limitrofo con tanti aspetti positivi raccolti oggi da sua Eccellenza Monsignor Maniago.

Si allarga il centro di accoglienza per Minori Stranieri non Accompagnati di San Sostene, gestito dalla Fondazione Città Solidale onlus, anche nel paese limitrofo di Sant’Andrea Apostolo dello Jonio.

La nuova sede ha aperto ieri le sue porte a Sua Eccellenza Monsignor Maniago e ai Sindaci dei Comuni di San Sostene, avv. Luigi Aloisio, e Sant’Andrea, Nicola Ramogida.

Una mattinata all’insegna dell’incontro e della riflessione di come si possa dare nuova vita a strutture ormai abbandonate nei borghi e nello stesso tempo creare nuovi posti di lavoro e fornire un servizio di accoglienza.

A presentare la realtà Padre Piero Puglisi che racconta di una disponibilità del Comune di San Sostene, già titolare di un SAI da cinque anni nel proprio comune, ad ampliare i posti messi a disposizione per il proprio progetto.

È stato Monsignor Maniago a parlare della casa, di quella casa che è curata nei minimi particolari, che si prepara ad accogliere, ma che manifesta tutta la sua bellezza in quella umana diversità arrivata ad arricchire ciascuno di noi.

È il sindaco di San Sostene, avv. Luigi Aloisio, a raccontare ai presenti e ai ragazzi come è nato il progetto di accoglienza di San Sostene, a narrare dell’incontro con Padre Piero e di una collaborazione che ha superato i pregiudizi e le perplessità di tanti ed è diventata una realtà virtuosa anche grazie alla professionalità e serietà del personale della Fondazione, figlia di una Diocesi che si mostra sempre più attenta agli ultimi.

Con l’ampliamento nel paese vicino sono stati creati altri posti di lavoro ed è stata data altra accoglienza con una integrazione perfetta nelle comunità.

Attraverso il progetto SAI di San Sostene, inoltre, è rinata altra struttura chiusa da tempo, una vecchia scuola prima, ed oratorio poi, che oggi diventa una casa che accoglie e che riempie di vita un altro borgo.

Un gemellaggio tra i due paesi, come ha evidenziato anche lo stesso Ramogida, che si dice emozionato per aver accolto sul suo territorio dei giovani che possono rappresentare un nuovo motore per un paese spopolato e con una cittadinanza composta per la maggior parte da persone anziane.

Anche il sacerdote del posto, Don Franco Palaia, non nasconde l’emozione per aver avuto inizialmente alcune difficoltà nel vedere realizzabile un progetto di accoglienza nel suo territorio, eppure oggi è contento, perché spesso passa da quella casa per respirare quell’area di vita portata dai giovani e racconta come anche il solo rivedere le luci accese di quell’ex oratorio, gli da la forza per credere in una rinascita possibile per un bellissimo borgo come Sant’Andrea.

Ad emozionare tutti, la testimonianza di un giovane ragazzo egiziano, arrivato in Italia un anno fa ed accolto proprio nella realtà di San Sostene. Ha potuto frequentare un corso di italiano, poi la scuola di cucina ed infine ha ottenuto un contratto a tempo indeterminato come pizzaiolo presso un panificio. Una storia di rinascita, di opportunità colte e di una professionalità umana e radicata profondamente in quei valori cristiani rappresentativi della Fondazione e della Diocesi di Catanzaro Squillace.