Incontro in Molise degli Stati Generali delle Comunità dell’Appennino


DSCF1768Gli Appennini sono stati per secoli la dorsale dell economia italiana, che si basava sulle attività  agrosilvopastorali; è una storia che oggi può ancora essere raccontata dai prodotti tipici e dal paesaggio stesso.
Gli Stati Generali delle Comunità dell’Appennino si sono incontrati in Molise a Castel del Giudice, paese simbolo di pratiche virtuose in provincia di Isernia.
Slow Food Italia ha chiamato a raccolta oltre 150 agricoltori, allevatori, artigiani e rappresentanti di enti e consorzi per valutare lo stato attuale e i nuovi strumenti per una rinascita sociale, culturale ed economica della dorsale italica.
E’ stato anche presentato un interessante studio di Slow Food, Ispra, Unisg, Unimol su I comuni e le comunità appenninici: evoluzione del territorio.
L’obiettivo dell incontro del 16/17/18 ottobre, coordinato dalla vicepresidente di slow Food Italia Sonia Chellini e concluso dal presidente di Slow Food Gaetano Pascale era : raccogliere idee, suggestioni e proposte concrete che possano migliorare la qualità della vita e soprattutto ripopolare queste aree che in tanti si ostinano a chiamare marginali, ma che raccolgono energie e talenti che possono innescare quel tipo di economia comunitaria e condivisa che Slow Food ritiene essere la carta vincente per il futuro di tutto il nostro paese. E non solo.
DSCF1722Quattro le commissioni incaricate di elaborare, proporre e raccogliere progetti e idee: Agricoltura, ambiente e paesaggio, Turismo sostenibile e infrastrutture, Ricerca e innovazione e Reti sociali, culturali e relazioni territoriali. Tutte unite da uno stesso leitmotiv, emerso durante i lavori della prima mattinata: l’esigenza e la richiesta di politiche legate al territorio e non dettate da burocrazie livellatrici.
La quarta commissione sulle reti sociali coordinata da Marisa Gigliotti composta da 22 soggetti provenienti da tutte le regioni e con esperienze personali di grande valore, ha lavorato intensamente con il contributo di tutti. Su suggerimento del prof. Francesco Sabatini e del sindaco la commissione ha svolto anche una escursione a Pesco Costanzo ( caratterizzato da un eccezionale patrimonio architettonico ed artistico, naturalistico e zootecnico). «Abbiamo incontrato la comunità di allevatori di Pescocostanzo, nell’Aquilano: 30 famiglie che vivono dell’allevamento di bovini e bufale da latte, produzione di latte crudo in un territorio vocato all’allevamento ovino e caprino. Una comunità che rischia di perdere identità e storia perché manca il ricambio generazionale: rimarranno le bufale ma non le persone. Purtroppo le istituzioni spesso sono miopi rispetto a realtà del genere, imponendo regolamenti che mal si combinano con la realtà locale».
Durante il confronto in commissione, la testimonianza di Michela Bunino e Nicola del Vecchio, ci ha dato l ‘opportunità di conoscere direttamente l’esperienza in atto del progetto pilota di azienda agricola multifunzionale di montagna, gestita da due giovani in Molise.
DSCF1760Le comunità appenniniche esistono, hanno radici comuni ,ma non sono connesse tra loro perché condannate a rinchiudersi su se stesse per un disegno premeditato dello sviluppo economico imposto negli anni 50 che ha spinto le popolazioni ad abbandonare i territori. Si sono ignorate, sottovalutate le enormi ricchezze di Beni Comuni, di cultura che insistono nei territori appenninici. Da qui l ‘esigenza di trovare momenti di incontro che creino comunicazione, valori, voglia di riappropriarsi del proprio destino. Lo strumento della presentazione del manifesto degli stati generali delle Comunita’dell Appennino nelle tante forme che suggeriranno gli stessi territori, può essere l ‘occasione per riflessioni che costituiranno la forza del progetto intrapreso.
«Utilizzeremo la nostra rete e i nostri strumenti per intervenire sui modelli di produzione e distribuzione del cibo, favorendo meccanismi che possano sostenere l’agricoltura montana», ha concluso Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia. «Agevoleremo percorsi di sostegno e promozione per i produttori delle aree appenniniche come abbiamo fatto per i Presìdi Slow Food, un sistema che ha aiutato e potenziato tantissime produzioni a rischio di estinzione in Italia e nel mondo. Ci impegneremo a moltiplicare le attività di Slow Food nelle aree Appenniniche e far passare il messaggio che queste non sono aree svantaggiate, ma danneggiate da politiche miopi, nonostante abbiano tutte le potenzialità per garantire un alto livello di benessere.

Marisa Gigliotti,
referente Slow Food Calabria, progetto l-Appennino che verrà


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