La Calabria paradiso fiscale per pensionati, presentato l’emendamento al Senato


Torna d’attualità un tema trattato nei primi mesi dell’insediamento del governo Cinquestelle-Lega: quel modello Portogallo lanciato dal vicepremier Salvini che tanto aveva fatto parlare di sé.

È di queste ore infatti la notizia secondo cui è stato depositato in commissione Bilancio del Senato un emendamento alla Manovra, a prima firma Bagnai (Lega), che prevede tasse ridotte a un forfait del 7% per 5 anni per i pensionati residenti all’estero da almeno 5 anni che scelgano di venire, o tornare, in Italia, nei comuni con popolazione non superiore ai 20mila abitanti, ma necessariamente nelle regioni del Sud: Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise, Puglia. Le maggiori entrate sono destinate all’istituzione di poli universitari tecnico scientifici nel Mezzogiorno.

Si insegue così il modello Algarve, la regione portoghese che ha attirato negli ultimi anni migliaia di pensionati da ogni parte del mondo e che ha permesso il rilancio dell’economia di una zona in difficoltà. In riva all’Atlantico infatti è prevista un’esenzione da qualsiasi tassa sul reddito per 10 anni. Per ottenere le agevolazioni è sufficiente soggiornare in Portogallo per almeno sei mesi e ottenere così lo status di “residente non abituale” che dà diritto alle agevolazioni.

Lo stesso Salvini, al momento del primo annuncio, aveva dichiarato: «Ci sono migliaia di pensionati italiani che vanno in Spagna e Portogallo per non pagare la tassa sulle pensioni. Io penso che alcune zone del Sud che siano molto più belle, accoglienti e ospitali, quindi una zona di esenzione fiscale per i pensionati italiani e stranieri può attrarre nuovamente degli investimenti».

Oggi, la presentazione dell’emendamento da parte della sponda verde del governo potrebbe permettere una modifica alla manovra economica e consentire così la realizzazione di un provvedimento che favorirebbe una ripresa economica della regione. Il condizionale, però, è d’obbligo: le allettanti prospettive fiscali, infatti, avrebbero la necessità di un corposo supporto anche di altri settori pubblici. Primo fra tutti quello della sanità, indispensabile per consentire agli over 65 un soggiorno ideale.


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