La fissazione dell’apocalisse


 Per un meccanismo di logica (logico non vuol dire vero!), tutti i popoli i quali credono a un inizio del cosmo, credono anche che ci sarà una sua fine. È una sorta di archetipo della mente umana, di cui troviamo varie tracce nei testi antichi: cenni in Epicuro e Lucrezio; la IV Egloga di Virgilio; l’Apocalisse, testo di s. Giovanni Evangelista accolto nelle Sacre Scritture; i miti germanici del crepuscolo degli dei; l’incendio del tutto nelle credenze iraniane.

 Del resto, anche nei Vangeli si parla di “cieli nuovi e terra nuova”, quindi della fine del mondo com’era noto a quei tempi, ed è noto tuttora.

 L’idea della fine e del Giudizio Universale era credenza comune del Medioevo cristiano; e spesso Dante lo ripete nel Poema: “quando si partiranno in due collegi, uno in eterno ricco e l’altro inope”, eccetera. La leggenda dell’Anno Mille è ben nota.

 Pensate voi trattarsi di antiche e superate opinioni? E invece esse ritornano anche nei nostri tecnologici e razionalistici tempi. Ogni tanto qualcuno vi bussa al citofono per annunziarvi imminente la fine del mondo; e qualcuno presta ascolto.

 I giornali si divertono. Mi pare che era il 9 luglio 1999 quando ci dissero che il detto “Mille e non più mille”, saltato nell’anno 1000, sarebbe stato valido nel 2000. Dopo quasi un quarto di secolo, siamo ancora vivi; e chi è morto, è morto per conto suo e non tutti assieme.

 Messe da parte le profezie, che tanto sono generiche e mai datate, veniamo alla scienza o sedicente tale.

 Iniziamo con la filosofia (o sedicente tale): Hegel parla di fine della storia con la Prussia, la letteratura romantica tedesca… e il pensiero di Hegel, dopo di che, fine.

 Carlo Marx annunzia che con la rivoluzione proletaria la storia tornerà ai presunti tempi dei buoni selvaggi di Rousseau, attraverso il comunismo. Dichiara che primo Paese comunista sarà la Gran Bretagna, ultimo la Russia: come si dice sbagliare in pieno! 

 Se i comunisti continuano invano a sognare la fine della storia attraverso il comunismo, non è che tanto meglio sono i liberali. Nel 1990 uscì un libro di tale Fukuyama, nippoamericano, il quale dichiarava allegro allegro che, caduta l’Unione Sovietica, il mondo sarebbe divenuto ricco e pacifico, per via, tale era il titolo, della “Fine della storia”. Da allora il mondo assistette, e sta assistendo, a diverse centinaia di guerre e roba del genere. Ahahahahah. Ecco un altro che, come si dice a Soverato, ha “incampanato la mucca”!!! 

 Ora è il turno degli ecologisti, i quali annunziano che moriremo tutti bruciati vivi. Solo che stavolta sarà solo colpa dell’uomo!

 Conclusione: tutti gli apocalittici ce l’anno appunto con l’uomo, e in particolare con Adamo ed Eva che, mangiando la mela, diedero inizio alla storia. 

 La storia, con tutto il suo corteo di desideri, passioni, guerre, paci, congiure, rivolte, repressioni, amori, odi, poesie, teatro, cinema, canzoni, crisi economiche e ricchezze e cambiamenti climatici ogni qualche decennio, e poi indietro; insomma, il mondo com’è, e che va benissimo com’è, e che speriamo, apocalissi permettendo, così duri qualche altro milione di secoli. Auguri a chi ci sarà, e che si goda questo mondo di matti, senza dare retta a quelli che, anche tra quel milione di secoli, predicheranno l’imminente fine, poi sempre rinviata a d.d.d.

Ulderico Nisticò