La genialità di un cretino


E poi c’è lui. Il genio. Quell’individuo che non capisci subito, che ti sembra strano. Anzi, di più! Pazzo. Ma col tempo tutto torna e riesci persino ad apprezzarne i gesti assurdi e inqualificabili, tanto da riconoscerli, appunto, come geniali. Quindi se adesso non riusciamo a capire in pieno il significato intrinseco del gesto di questo signore, non allarmatevi. Tempo al tempo. Presto tutto sarà chiaro. Ma cosa ha fatto di così geniale? E soprattutto, chi è?

La settimana scorsa, Banksy, artista poco eccentrico, identità sconosciuta e con una particolare idiosincrasia per la commercializzazione vanagloriosa dell’arte, ha pubblicato su istagram un video in cui mostrava l’inserimento di un marchingegno all’interno della cornice di una copia del suo celebre “Girl with balloon“. Il gesto dell’artista è successivo ad un altro video che mostra lo stesso quadro battuto all’asta per un milione di sterline e subito dopo finito in pezzi triturato dalla macchina dell’artista. Chiaramente nell’incredulità degli astanti e, soprattutto, dell’acquirente. Qualcuno sostiene che tra il pubblico di quell’asta ci fosse anche lui che, divertito, rideva a crepapelle sotto i baffi. In questa occasione, però, la valutazione economica del quadro si è raddoppiata e se lo scopo di Banksy era quello di ridimensionarne il valore , il suo gesto è stato un totale fallimento. E l’acquirente da incredulo, è passato allo stato goliardico della gioia folle. Ma se pensate che il genio, che nell’incipit abbiamo creduto pazzo, possa essere lui, vi sbagliate.

Qualche giorno fa, il proprietario di una delle 600 stampe originali di “Girl with baloon” di Banksy ha ridotto l’opera in suo possesso a striscioline sottili convinto che quel gesto, visto all’asta di qualche giorno prima, potesse, se replicato, fargli raddoppiare il valore della sua copia. Pagata all’epoca 40.000 sterline, contava di ricavarne almeno il doppio. Sorpresa delle sorprese, il genio, dopo aver chiamato la casa d’aste già spettatrice dell’evento plateale descritto, si è sentito rispondere che, ahimè, il valore della sua stampa si era ridotto di 39.999 sterline. “Mi dispiace signore, ma la sua copia ora vale appena una sterlina”. Del resto, la stessa casa d’aste si era premurata di specificare che il caso del quadro triturato era un unicum della storia dell’arte, per giunta perpetrata dallo stesso artista, e per tale motivo non ripetibile. Ma il nostro genio non ci ha pensato due volte e, oplà, il quadro prima c’era ed ora non c’è più. Come i suoi soldi.

Ma come dicevo nell’antefatto, non allarmatevi e anche se ora non capite, presto la maestosità del suo gesto vi sarà rivelata. E se poi, tutto sommato, non dovesse andare così, se la sua intuizione non darà a Cesare quel che è di Cesare, avrete comunque esaltato l’autostima di un uomo che si è sentito per un po’ un genio ma in realtà era soltanto un emerito cretino.

Gianni Ianni Palarchio (Blog)


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