Le guerre e il Natale


 Con buona pace di giornali e tv, che oggi sia Natale interessa solo ai Palestinesi cristiani e ai cattolici ucraini Uniati. I Russi, e la gran parte degli Ucraini, sono cristiani ortodossi, perciò celebrano il Natale il 6 gennaio; la recentissima adozione del 25 dicembre da parte di Zaleski arriva alla Vigilia e sa di propaganda, e non so con quali effetti. Passiamo in quella che per noi è la Terra Santa; ma per i Palestinesi musulmani Gesù è solo un importante profeta, e non certo Dio e Uomo; mentre gli israeliti osservanti sono rimasti alla linea del Sinedrio dell’anno 33 dC, quella ben nota dei farisei; sempre ammesso, e non è detto, che credano all’esistenza di un Gesù storico. Per gli atei e scettici di tutto il mondo, purtroppo un numero consistente e crescente, Natale è solo il 25 dicembre; oppure Babbo, renne, panettoni, regali…

 Conclusione, che oggi sia Natale non può influire sulle due guerre. Queste continuano, e quella di Gaza anzi si aggrava; e ora si allarga al Mar Rosso. Se e quando la guerra finirà, la Striscia sarà un cimitero di corpi umani e di edifici: per giornali e tv, la notizia è di infimo ordine, pagina 20. Alla faccia della libertà di stampa, la quale c’è, solo che mancano le persone libere.

 Chi fa qualcosa? Nessuno. La controffensiva ucraina è fallita, nonostante l’invio di armi occidentali e di un mucchio di quattrini, sulla sorte dei quali mi piacerebbe indagare. Dalla parte russa, le operazioni sono blande, mentre è da ritenere in atto l’annessione delle terre occupate. Le sanzioni economiche alla Russia non sortiscono alcun esito.

 L’ONU è un ente inutile sul Don; per Gaza, appena nomina Israele scatta il veto USA.

 L’Europa (dis)Unita… ma che volete, dall’Europa? Insegna il Vico che “natura delle cose è il loro nascimento”, e se l’Europa è nata per i soldi, solo di soldi è capace di interessarsi. E nemmeno ci riesce! Figuratevi se Ursula e Borrel e soci possono fare politica estera; o se li fila qualcuno.

 I singoli Stati europei sono membri di una symmakhia, ovvero societas iniquo iure: traduzione, nella NATO comandano gli Stati Uniti. E manco comandano bene, a causa delle loro infinite contraddizioni interne, oggi in specie, in attesa di nuove elezioni.

 L’Italia… l’Italia si arrangia come dal 1943, e ai sensi del Trattato di pace del 1947, di cui prima o poi parleremo. Schierata entusiasticamente con Ucraina e Stato d’Israele… poi si fa i fatti suoi. Se si tenesse un referendum credibile, non so quanti elettori del PD risulterebbero favorevoli a Ucraina e Stato d’Israele… mentre so benissimo che se tale consultazione si svolgesse tra iscritti ed elettori di Fratelli d’Italia… avremmo le stesse percentuali del vecchio MSI: a favore di Kiev e Stato d’Israele, il 90% della classe dirigente, e il 25% scarso della base. La Meloni, che viene dalla militanza, lo sa. Un problemino del genere c’è anche nella Lega.

 Ecco un mucchio di spiegazioni del perché nessuno fa niente per la pace, né sul Don né in Terra Santa. Con tutto questo, buon Natale.

Ulderico Nisticò