L’Italia è quel paese dove gli idioti impongono la loro ignoranza agli istruiti, convincendo i veri ignoranti, che – ahimè! – ingrossano le file del popolo, che l’intelligenza sia dei furbi e non dei colti. Il problema è che l’idiozia, quale delinquenziale mancata volontà di conoscere la realtà dei fatti, siede nei posti di potere… negli scranni del potere legislativo, nelle poltrone del potere esecutivo, nella cattedre del potere giudiziario, nelle aule delle università, negli uffici manageriali delle multinazionali, in tutte – dico tutte – le liste elettorali, nelle redazioni giornalistiche, in molte case editrici e, purtroppo, tra gli stessi autori.
Questa forma di idiozia, nella società malferma di oggi, si traduce nella temibile – nelle intenzioni ma non nei fatti – ipocrisia del vivere comodo. Credendo e volendo convincere di essere intelligenti, gli idioti procrastinano una idea di mondo empirico che nulla ha a che fare con la giustizia sociale, ma solo con quella forma di verità partigiana che porta acqua al loro mulino, acqua che scorre sotto i ponti del clientelismo e degli interessi di parte.
Gli idioti guadagnano, gli ignoranti li applaudono con guanti bucati e gli istruiti muoiono nell’attesa che un sogno, per sbaglio, possa avverarsi.
Gianni Ianni Palarchio (Blog)