Lo sport contro l’invecchiamento


sportVi sono possibilità concrete per pensionati e terza età in genere a poter condurre una vita più sana ed attiva dedicando un’ora al giorno all’attività fisica-sportiva. Secondo vari studi epidemiologici a lungo termine, l’esercizio fisico è utile ad un più sano sistema di vita. Sembra, anzi, che un po’ di sport sia fondamentale per la terza età per migliorare la salute mentale e fisica e rallentare l’inevitabile processo di decadimento fisico connesso all’invecchiamento. Una costante ed adeguata attività sportiva, infatti, è in grado di migliorare le difese globali dell’organismo, rallentando l’azione demolitrice del tempo, limitando l’usura muscolo-scheletrîca e cardiovascolare, stimolando l’attività psico-intellettiva individuale. Più specificatamente, l’attività fisica migliora la funzionalità polmonare, la flessibilità della colonna vertebrale ed il sistema immunitario. Contribuisce sensibilmente, da una parte, alla diminuzione della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna; dall’altra fa aumentare la concentrazione e, soprattutto, l’autostima, la fiducia in se stesso. L’attività fisica, insomma, diventa uno stimolo alla vita; di conseguenza non fa chiudere l’individuo a riccio ma spinge al contatto sociale, alla comunicazione, a stare tra la gente. Per questo, le persone anziane hanno bisogno più degli altri di fare un minimo d’attività sportiva con regolarità e costanza. I benefici anzidetti, secondo uno studio condotto dall’Università di Tor vergata di Roma assieme alla Wake Forest University del North Carolina (USA), sono evidenti nel giro di 18 mesi. Nonostante, infatti, i grossi progressi della medicina ed i tentativi di manipolazione genetica per arrivare all’eterna giovinezza, attualmente il solo mezzo che ci consente di vivere più a lungo è invecchiare. Questo stato, tuttavia, è auspicabile solo se è possibile interferire nel processo di senescenza al fine di consentire un tenore di vita più attiva e migliore dal punto di vista dell’autonomia ambientale e sociale. Neanche il possesso dell’immortalità, come per il mitico sposo dell’Aurora, Titono, che però invecchiava all’infinito sino a che il corpo divenne putrido ed incartapecorito, è il desiderio d’alcuno. In una parola, invecchiare va bene ma rimanendo non solo autosufficienti per ciò che concerne le piccole cose del vivere quotidiano ma anche in grado di fare dello sport, di coltivare un hobby, di divertirsi, di condurre la vita in maniera adeguata al proprio ambiente. Di fronte alle mutevoli condizioni ambientali, è necessario tenere i muscoli in costante esercizio affinché l’organismo dell’anziano s’adegui ed anzi possa potenziare la ridotta capacità omeostatica (ossia la capacità di una cellula o di un organismo di mantenere in stato d’equilibrio le proprie caratteristiche dinanzi alle mutazioni delle condizioni esterne) in conseguenza della sensibile contrazione delle riserve funzionali da invecchiamento, della coesistenza di qualche immancabile malattia cronica. Sottoporsi ad esercizi fisici che aiutano il proprio corpo a mantenersi in forma è, dunque, per la terza età, un modo di confrontarsi, d’avere un atteggiamento diverso verso il proprio corpo che invecchia, d’accettarlo ed impiegare ogni escamotage perché l’invecchiamento sia il più equilibrato e lento possibile. Intesa in questi termini, l’attività fisica acquista un carattere terapeutico e nello stesso tempo di prevenzione, in grado di rallentare il fisiologico venir meno delle capacità dell’organismo, più efficace di qualsiasi farmaco. Al contrario, il progressivo abbandono o la totale assenza dell’attività fisica, soprattutto in concomitanza di situazioni stressanti e di disadattamento fisico e mentale per condizioni socio-ambientali difficili, spesso hanno un’influenza negativa sull’organismo dell’anziano e, non di rado, danno spazio all’insorgenza di patologie che aggravano ed accelerano il processo d’invecchiamento fisiologico. Naturalmente ci sono delle regole che le persone anziane, sopra l’età di sessant’anni, devono tenere in mente prima di cominciare a praticare attività fisica. Anzitutto, se uno ha fatto solo sporadicamente attività sportiva (o addirittura non ha mai fatto nulla), deve sottoporsi ad una VISITA MEDICA prima di iniziare qualsiasi esercizio fisico per controllare la funzionalità cardiaca e lo stato generale della salute. Quindi, può frequentare una palestra da tre a cinque volte la settimana, con sedute non superiori ad un’ora ciascuna, e cominciare a praticare uno sport (calcetto, tennis) in modo blando, senza agonismo, insomma, affinché il corpo si abitui lentamente agli sforzi fisici. Importante è iniziare ogni attività con esercizi di riscaldamento dei muscoli e finire sempre con lo stretching, ossia con esercizi d’allungamento, per migliorare la flessibilità. Fondamentale, infine, è la regolarità dell’attività sportiva, altrimenti gli effetti positivi svaniscono presto.

Adriano V. Pirillo


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