‘Ndrangheta, arrestato latitante da 4 mesi: denunciati 5 presunti fiancheggiatori



Blitz della Guardia di finanza ieri pomeriggio nella zona sud di Reggio Calabria. Militari del comando provinciale, agli ordini del generale Maurizio Cintura, hanno catturato nel rione Pescatori, il latitante Davide Berlingieri, 26 anni, già destinatario di ordinanza di custodia cautelare, emessa dalla sezione gip del tribunale reggino, su richiesta della procura della Repubblica, Direzione distrettuale antimafia, diretta da Giovanni Bombardieri.

La cattura del giovane, fanno sapere le fiamme gialle, è avvenuta nel quadro di una vasta operazione che si è sviluppata attraverso perquisizioni, sequestri e attività di controllo del territorio nel quartiere di Ciccarello e rione Pescatori, che fa seguito a un’intensa attività di ricerca, condotta negli ultimi mesi anche attraverso numerose perlustrazioni con mezzi aerei del corpo.

“Una fitta rete di vedette e guardaspalle”: i presunti fiancheggiatori
L’operazione, che ha visto il dispiegamento di militari appartenenti a tutti i reparti del comando provinciale, ha portato alla denuncia di cinque persone, presunti fiancheggiatori del latitante, che secondo gli inquirenti “ne hanno assicurato rifugio e sostentamento attraverso una fitta rete di vedette e guardaspalle della consorteria a supporto del fuggitivo”.

Perquisizioni e sequestri
Nel corso delle attività di perquisizione i finanzieri hanno rinvenuto e sequestrato numerosi veicoli, oggetto di
furto, ovvero non in regola con le disposizioni del codice della strada, oltre a denaro contante di dubbia provenienza.

Il profilo del latitante
“Il latitante – afferma la Guardia di finanza – è considerato uno degli elementi di spicco della criminalità reggina e, in particolare, della comunità rom che ha attualmente il predominio territoriale nella zona del quartiere Ciccarello.

Sulla base delle risultanze investigative, che dovranno comunque trovare conferma nelle successive fasi di giudizio e fermo restando il principio di innocenza sino a sentenza passata in giudicato, è ritenuto responsabile di aver partecipato a un’articolata un’associazione finalizzata tra l’altro al traffico di sostanze stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso nell’ambito della cosca Borghetto-Latella, dominante nel quadrante di Reggio Calabria sud”.

“Nuovo e pericolosissimo volto della ‘ndrangheta”
Per la prima volta nel territorio della provincia di Reggio Calabria, continuano le fiamme gialle “è stato disvelato un nuovo e pericolosissimo volto della ‘ndrangheta che, pur di perseguire i propri lucrosi scopi, ampliare la potenza economica, rafforzare le fila militari ed estendere il proprio controllo sul territorio, è giunta finanche a stringere patti gravissimi con le comunità nomadi, certamente quelle più pericolose e spregiudicate”.

E ancora “in tal senso, le indagini hanno consentito di appurare che l’organizzazione si avvaleva – specialmente per il compimento delle più efferate attività criminali, come reati in materia di armi, di droga e, alla bisogna, anche di condotte violente e sanguinarie – della locale comunità rom, non solo asservendola a sé, ma anche in forza di un ormai necessario “do ut des”.

In questo modo, tali comunità di nomadi – spiegano ancora i finanzieri – sono state non solo legittimate sul territorio, ma, fatto ancor più grave e inedito, hanno conquistato uno spazio di autonomia e libertà delinquenziale di estrema pericolosità sociale mai goduto prima e che, senza la protezione di cosche storiche e potenti, altrimenti non avrebbero potuto avere”.

Il contrasto alla criminalità
“L’operazione testimonia ulteriormente la costante ed efficace azione posta in essere dalla Guardia di finanza e dalla procura della Repubblica – Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria nel contrasto alla criminalità organizzata e ai fenomeni connotati da forte pericolosità sociale, quali il traffico di armi, di sostanze stupefacenti e all’infiltrazione della ‘ndrangheta nell’economia, a salvaguardia delle libertà economiche e sociali a costante ed efficace azione della Guardia di finanza e dell’autorità giudiziaria, nel contrasto al riciclaggio di denaro derivante dal traffico internazionale di sostanze stupefacenti”.