Nota del gruppo “Montepaone bene comune” riguardante Ordinanza del Sindaco per raccolta rifiuti nei condomini


Il gruppo consiliare di opposizione “MONTEPAONE BENE COMUNE”, nelle persone di Giuseppe Macrì, Giuseppe Celia e Roberto Totino, intende sollevare alcune osservazioni circa l’Ordinanza Sindacale n°274, datata 22/11/2022, concernente il sistema “porta a porta” di raccolta differenziata dei rifiuti urbani ed assimilati nei condominii.

In particolare, alcuni dettami risultano alquanto controversi e, non appaiono condivisibili neanche a molti concittadini interessati dal provvedimento.

In primis, con riferimento alla collocazione dei bidoni di raccolta all’interno delle aree condominiali non appare accettabile per diversi motivi. Innanzitutto bisognerebbe verificare se queste aree private sono disponibili, se sono facilmente accessibili e se i condomini vogliono privarsene per ragioni pubbliche; anche qualora il Comune minacci di individuare le aree con la forza, come nel caso in questione, sorge l’ulteriore problema della sicurezza dei condomini e dell’accesso di estranei per la raccolta.

Chi sarà deputato a far accedere gli operatori? L’amministratore, un suo incaricato, il lasciare aperto l’accesso o la consegna delle chiavi? Nei primi due casi è impensabile che un soggetto estraneo alla raccolta stia a disposizione per gli accessi, mentre negli atri due sorge il reale pericolo per la sicurezza e per le eventuali responsabilità….

Chi se le assume? Così come è impensabile che in caso di raccolta non conforme, anche da parte di un solo condomino, tutto il condominio verrà multato in solido. A prescindere che molta giurisprudenza vieta proprio tutte queste imposizioni, ma, anche in queste decisioni che comunque non sono di poco conto, la concertazione resta sempre la miglior strada.

E il gruppo di opposizione è sempre a disposizione di questa amministrazione per il bene e l’interesse comune e per tutelare i diritti di tutti i concittadini contro idee che teoricamente potrebbero migliorare una qualsiasi situazione, ma, nell’attuarla è carente di ragionevolezza e vessa e calpesta i diritti dei privati. A nostro avviso tutto il regolamento è da rivedere.