Nummocrazia


 Dal latino nummus, moneta; chiamo così il monetarismo, cioè la convinzione che il denaro sia un bene in sé, quindi che bisogna fare di tutto per salvare il denaro, a costo di morire di fame. I Greci crearono il crudele mito del re Mida: egli chiese agli dei di trasformare quel che toccasse in oro; e appena mise in bocca un panino, a parte che gli saltarono i denti, ebbe palesi e irreversibili difficoltà digestive!!!

 I re Mida del 2023 sono i burocrati dell’Europa (dis)Unita, capeggiati da tale Cristine Lagarde. Ella è la decima volta che alza i tassi d’interesse della Banca Centrale Europea, nella convinzione di combattere l’inflazione.

 L’inflazione? Ma è la prima volta della storia, credo, che una moneta forte (€) crea l’inflazione, mentre dovrebbe succedere, se mai, il contrario; e comunque assicurare stabilità.

 È con questa promessa che i politicanti italiani, in testa Prodi, accettarono di pagare 01 € la bellezza di 1936,27 lire. Una follia!

 Del resto, la prima inflazione si ebbe già il 2 gennaio 2002, quando una cosa da £ 1.000, che quindi doveva costare € 0,52, balzò a 1 €, cioè il doppio. Oggi la benzina al self supera abbondantemente i due euro, quindi lire quattromila. E fa a gara con il costo ciclopico del pane.

 Stipendi ed entrate varie non sono aumentati; e guai se aumentassero, o l’inflazione salterebbe alle stelle.

 Tutti i Lagarde d’Europa non comprendono che il problema non è la rappresentazione dell’economia, ma è l’economia, che non è governata né dalla politica, né dalla stessa economia. Non esistono più i grandi capitani d’industria, ma solo burocrati dell’economia; i quali, come tutti i burocrati di ogni sede, sono totalmente privi di ogni fantasia e iniziativa.

 Cristine Lagarde è solo una piatta burocrate nummocratica, e non si dovrebbe lasciarle in mano la vita dei cittadini; e anche la mia.

 Manca, in Europa, e – comincio a temere! – anche in Italia, la politica.

Ulderico Nisticò