Ocratossina A oltre i limiti, richiamato caffè macinato arabica “Arte delle specialità”


Il ministero della Salute, ha segnalato sul proprio sito internet, dedicato agli avvisi di richiamo dei prodotti, il richiamo in via precauzionale da parte del produttore di un lotto di caffè macinato arabica a marchio “Arte delle specialità” per la potenziale presenza di ocratossina A oltre i limiti di legge.

Il prodotto in questione è venduto in lattine da 250 grammi con il numero di lotto LG 24T e il termine minimo di conservazione del 10/2025. Il caffè richiamato è stato prodotto dall’azienda Torrefazione Lucchese del Caffè Srl con stabilimento in via delle Piagge 1535 a Lucca.

Per precauzione Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” raccomanda di non consumare il caffè venduto con il formato e il numero di lotto indicato e a restituirlo al punto vendita d’acquisto per il rimborso.

Con l’occasione evidenziamo, inoltre, che l’EFSA ha pubblicato un parere scientifico sui rischi per la salute pubblica connessi alla presenza negli alimenti di ocratossina A (OTA), una micotossina prodotta naturalmente da alcune muffe, che può essere presente in una serie di alimenti tra cui cereali, carne conservata, frutta fresca e secca, e formaggi.

Dall’ultima valutazione EFSA del 2006 sono emersi nuovi dati che indicano che l’OTA può essere genotossica poiché danneggia direttamente il DNA . Gli esperti hanno confermato che può essere anche cancerogena per il rene. Pertanto gli esperti hanno calcolato il cosiddetto margine di esposizione (MOE ).

Si tratta di un calcolo utilizzato dai valutatori del rischio per analizzare possibili timori in termini di sicurezza derivanti dalla presenza in alimenti e mangimi di sostanze sia genotossiche sia cancerogene.

Nel suo precedente parere l’EFSA aveva stabilito una soglia di assunzione settimanale tollerabile (DST ) basata sulla tossicità e la cancerogenicità per il rene. Stavolta nel calcolare lo MOE gli esperti hanno utilizzato un approccio più prudenziale e hanno concluso che esistono motivi di preoccupazione sanitaria per la maggior parte delle fasce di consumatori.

La consulenza scientifica fornita dall’EFSA fungerà da base scientifica per la Commissione europea nel decidere i livelli massimi di OTA ammessi nei prodotti alimentari.