Ottant’anni fa: perché abbiamo perso la guerra


Prima che finisca l’anniversario 1943-2023, tento di capirlo e spiegarmi. Iniziamo con il far giustizia dei patetici, e del resto poco convinti tentativi di passare per vincitori: leggete il trattato di pace del 1947, dove sta scritto “l’Italia, nazione sconfitta… ”. La Seconda guerra mondiale l’abbiamo persa, e con essa territori nazionali e colonie. Vediamo come, in estrema sintesi.

1. Gli eventi del 1939 per Danzica sfuggirono di mano a quasi tutti, tranne quelli che volevano la guerra; e la ebbero. Mi spiego meglio un’altra volta.
2. L’Italia, e lo stesso Mussolini, dopo il trionfo di Monaco del 1938, si sentivano ed erano alquanto emarginati da un cotrasto che era tra Francia e Germania; e, sulle prime, nemmeno la G. Bretagna.
3. Dopo le fulminee operazioni tedesche e sovietiche in Polonia, la guerra si era trasformata in una specie di tregua sul Reno.
4. Mussolini aveva dichiarato un’inedita e ambigua Non belligeranza, e sperava di rinviare ogni decisione.

5. Nel maggio del 1940, Hitler scatenò un’abilissima offensiva delle divisioni corazzate di Guderian, che in un lampo annientarono la Francia. Era un evento del tutto inatteso.
6. L’Italia si trovò costretta dalle circostanze a entrare in guerra. Le operazioni contro la Francia ebbero brevissima durata, e quel che restava del governo di Parigi chiese l’armistizio anche a Roma (24 giugno).
7. Restava la G. Bretagna, contro la quale si poteva combattere solo per mare e nelle colonie. Forze britanniche e sudafricane occuparono l’Impero. Un’offensiva italiana contro l’Egitto (formalmente indipendente, di fatto inglese) si rovesciò in attacco britannico, arrestato solo in Tripolitania.
8. Molto malvolentieri, Mussolini accettò l’aiuto tedesco di consistenti divisioni corazzate; e di fatto furono sotto comando germanico le operazioni tra Libia ed Egitto, sfortunatamente concluse ad Alamein nel novembre del ’42.

9. Intanto l’Italia attaccava la Grecia. Le operazioni, pessimamente condotte dalla diplomazia di Ciano e dalla strategia di Badoglio, divennero, da invasione, un’eroica difesa dell’Albania!
10. Nella primavera del ’41, la guerra si estese alla Iugoslavia, il cui esercito venne facilmente sconfitto da Germania e Italia, che occuparono il territorio balcanico; poi la Grecia; ma si scatenò una guerra di tutti contro tutti, in cui ragioni etniche s’intrecciavano con ragioni politiche.
11. La Germania attaccò l’Unione Sovietica. L’Italia partecipò prima con un Corpo d’armata (CSIR), poi con un’Armata (ARMIR). L’offensiva tedesca fallì, per quanto reiterata fino al 1944. Le forze italiane furono coinvolte in disastrosa ritirata d’inverno, tra le “sacche” sovietiche da assalire per salvarsi. “Tutti i vivi all’assalto”, ordinò un generale degli Alpini.
12. Si svolgevano molte operazioni navali nel Mediterraneo. Alcuni episodi come Taranto e Matapan furono infelici; ma la R. Marina vanta, e forse a ragione, di aver assicurato il 90% dei rifornimenti alle truppe italotedesche in Africa. Con 750 navi, tra cui 7 potentissime corazzate, si poteva fare meglio, e occupare Malta. All’italiana maniera, i mezzi insidiosi della X MAS colpirono duramente la base di Alessandria e altro.

13. Accenniamo a un problema che meriterebbe altro approfondimento, quello dei “mezzi”. Quasi nessun carro italiano superò il peso di 15 tn., metà di uno Sherman americano. Alcuni arei erano ottimi, ma il tipo più prodotto fu il glorioso arcaico biplano CR 42. Le divisioni di fanteria erano piccole. La mentalità dei generali italiani, come quella dei loro omologhi francesi (e si vide!), era rimasta al 1918. Il coordinamento tra Marina e Aviazione fu lasciato in mano alla burocrazia. Le energie, non molte, erano state disperse in tutti i fronti sopra narrati.
14. Non c’era stata alcuna fascistizzazione delle Ff.aa., nemmeno l’Aviazione.
15. Vincitrice di Libia 1911, Prima guerra mondiale 1915-18, operazioni coloniali 1930, Etiopia 1935-6, Spagna 1936-9, l’Italia si era illusa di una potenza non corrispondente del tutto al vero.
16. Nonostante ciò, i militari italiani compirono il loro dovere in tutte le circostanze, anche le più difficili. Sentite questo vero poema epico dell’età moderna, il fonogramma di un ufficiale carrista la sera di Alamein: “Carri nemici fatta incursione ovest. Ariete accerchiata. Carri Ariete combattono”. Vale un’intera Iliade.

17. Qualche cedimento accadde quando il nemico invase la Sicilia; e poi furono il 25 luglio e l’8 settembre; ma è tutt’altra storia.
18. La guerra del resto continuerà, assumendo anche le forme di guerra civile ideologica. Anche di questo, un’altra volta.
19. Chi vuole saperne di più, legga.

Ulderico Nisticò