Ponti inutili in Calabria, e turismo arrangiato


Spiaggia inutilizzata

 Attenti, non mi riferisco al ponte sullo Stretto, che invece ritengo utilissimo; ma ai ponti metaforici, questo del 21-25 e quello di maggio, cioè lunghi periodi di vacanza da lavoro e scuola, e quindi momenti favorevoli alle vacanze e al turismo. Si calcola che si muoveranno, in Italia, un totale di otto milioni.

 Quanti verranno in Calabria? Quanti a Soverato? Lo chiedo a occhio, sapendo che in Calabria ci sono solo statistiche a occhio, del tipo “C’è gente sul Lungomare”; e non abbiamo mai il piacere di leggere numeri precisi, o almeno approssimativi. Qualcuno fa statistiche a parcheggi, cioè nella speranza, molto soveratese e dei dintorni, di trovare un posto a cento metri dalla battigia, a scanso di dover tirare qualche passo a piedi! E disposto a inquinare e spendere soldi di benzina, finché non parcheggia dove vuole lui. Mettiamoli a pagamento (non all’assurda maniera Mancini, ovvio), così la smettono di girare a vuoto.

 Insomma, la situazione in Calabria e a Soverato è il contrario del turismo, che è invece quando un forestiero prende alloggio in un albergo o simili, oppure in un appartamento LEGALE, e poi esce a piedi, che fa tanto bene alla salute. Quello che noi chiamiamo turismo è, a Soverato, balneazione senza alcuna pretesa se non sole e mare.

 Torniamo ai ponti. Anche la balneazione è, a Soverato e in Calabria, solo agostana. Con la primavera mediterranea, dovremmo avere stuoli di stranieri nordici e scandinavi: di cui non abbiamo mai alcuna notizia.

 Non nomino nemmeno il turismo termale, molto al di sotto delle potenzialità; e rari sono i casi di buona utilizzazione del patrimonio culturale. Vedi clamoroso fallimento dei BRONZI. E guarda se mi risponde qualcuno.

 Abbiamo dunque la netta sensazione che a molti – fuori e dentro la Calabria – faccia comodo una balneazione solo estiva, e di bassa qualità. E già, per migliorare l’offerta, bisogna migliorare tutto il sistema del turismo in Calabria, a cominciare dalla professionalità. La quale professionalità è, troppo spesso, scarsa, quando non assente. Perciò offerta approssimativa genera anche approssimativa domanda; e viceversa.

 Così la Calabria, che dal turismo potrebbe trarre economia e lavoro, fa uso sbagliato e limitatissimo di questa risorsa. Volete vedere che – storta per diritta – ci salverà la Direttiva Bolkestein?

 Sì, proprio quella che impone di mettere i lidi all’asta… così magari non vedremo più lo spettacolo arlecchino.

 A proposito, ragazzi, ma il Piano Spiaggia, che fine ha fatto? Per il 2023, nessuna notizia.

Ulderico Nisticò