Precisazioni sul Marocco


Onore al Marocco calcistico, che si sta facendo strada, eliminando il Portogallo: vedremo dove arriva. La cosa ha senza dubbio anche una valenza morale, direi politica; e quando si dice che è una specie di rivincita dell’Africa intera, magari si esagera; quando si dice che vince il mondo arabo, si sbaglia.

Il Marocco è senza alcun dubbio musulmano; ma non è vero che musulmano è sinonimo di arabo: anzi, gli Arabi propriamente detti sono superati di gran lunga da altre popolazioni musulmane: gli Ario-indiani (Iran, Afghanistan, Pakistan… ); i Curdi, anch’essi di origine indoeuropea; gli Indonesiani, i più numerosi fedeli di Allah; i Turchi dall’Asia Centrale all’Anatolia; i Bantù subsahariani fino a Zanzibar e oltre. Gli Arabi propriamente detti abitano la Penisola Arabica, l’Iraq, la Siria, quello che hanno lasciato loro della Palestina, l’Egitto, la Libia, la Tunisia e l’Algeria. Tutte le sunnominate etnie musulmane, tuttavia, usano l’arabo come lingua esclusiva della religione islamica: il Corano, dettato a Maometto in arabo da Allah, non può essere tradotto ai fini religiosi e rituali; e nessun musulmano può portare un nome che non si trovi nel Corano. Ogni musulmano deve dunque conoscere la lingua sacra. Si aggiunga, nei secoli, l’uso dell’arabo classico come lingua di cultura, nel Medioevo molto diffusa anche in Europa.

Il Marocco, mai conquistato dagli Arabi, è di fede musulmana, però di etnia prevalentemente berbera. E dobbiamo tornare molto lontano, a quei Garamanti citati da Erodoto; al Regno di Mauritania, abitato da Mauri, cioè ἀμαυροί, in latino mauri, che significa scuri di pelle. Coinvolti nelle Guerre Puniche e in quella contro Giugurta, i Mauritani furono prima vassalli di Roma, poi divennero province: e numerosi e notevoli sono i resti di città latine. Però la città di Colonia Nerviana Veteranorum Setifensium, gemella di Scolacium e di Gloucester, si trova in Algeria.

Islamizzato ma indipendente dai califfi, il Marocco fu un vastissimo impero, esteso fino al Niger. Nel XII secolo vi regnò Yacoub el-Mansour, il Vittorioso (pure lui!), che invase la Spagna sia cristiana sia musulmana, combattendo, a quanto pare, contro il Cid Campeador… e, immaginiamo, contro i discendenti dei Cavalieri calabresi che cinquant’anni prima avevano fondato Santa Eufemia, i cui abitanti tuttora sono chiamati los Calabreses. Peccato che alla Calabria non gliene freghi un bellissimo niente, soprattutto agli ignoranti con laurea.

Decaduto, il Marocco finì diviso tra Francia e Spagna nel 1912; per recuperare l’indipendenza nel 1956, estendendosi al Sahara Spagnolo e Sael, deserti però ricchi di risorse. Resta una monarchia, anzi guai a chi gli tocca il re.
Ora vedremo se la palla è rotonda.

Ulderico Nisticò