Esclusione dal programma di sussidio per chi ha cambiato residenza dopo il primo settembre 2018, con controlli serrati da parte dei vigili urbani per individuare i furbetti che cercano di accedere al reddito di cittadinanza dichiarando il falso (prevista in questo caso l’esclusione per 5 anni dall’accesso al reddito). L’emendamento della Lega evita così che il divorzio venga utilizzato come espediente per godere del reddito; in tal caso, gli ex coniugi che avanzano domanda “senza appositi verbali certificati dalla polizia locale sul cambio di residenza” saranno esclusi dal beneficio.
Questa è una delle modifiche al decretone che ha visto d’accordo M5s e Lega sul vertice tenutosi a Palazzo Chigi ieri pomeriggio. Nelle modifiche anche l’inclusione dei servizi sociali da svolgere per chi accede alle misure, mentre è in dirittura d’arrivo alla Camera un’altra modifica per i disabili.
La Lega spinge per riservare altri 400 milioni per allargare il pubblico che potrà avere accesso al reddito; per questo sarà necessario variare la scala di equivalenza con la quale si calcola l’assegno, quindi recuperare le necessarie coperture.