Riciclati alle europee?


 Mancano 72 giorni alle elezioni, molti di meno alla presentazione delle liste, e i partiti sono costretti a scoprire qualche carta. Da quello che sento stamani 28 marzo, dichiaro che sono carte che non mi piacciono, e profumano di riciclaggio di emarginati come la Moratti e la Raggi e salvagente di politicanti in annegamento come Decaro…

 Come da quando c’è il parlamento europeo (1979) anche il prossimo sarà un cimitero degli elefanti? Ma no, il paragone non regge: là i pachidermi vanno per morire da eleganti signori quali sono; a Strasburgo i parlamentari andranno per essere lautamente rifocillati in silenzio, facendosi vivi ogni tanti mesi con proposte mirabolanti sulla felicità universale, e che rimangono parole; e basta. Non è dunque un cimitero, ma una casa di riposo per lungodegenti.

 È una tacita intesa. Per esempio, è mai successo che un parlamentare europeo andasse a Bruxelles per vedere come mai la Calabria non ha speso, dal 1970 a quasi oggi, i fondi europei? Nessuno glielo impediva, e si chiama sindacato ispettivo: ma urtava contro l’evidenza che il parlamentare europeo sta lì per stare, non per fare qualcosa. Tacita intesa.

 Ecco: che sappiamo dei candidati del Meridione, e di quelli della Calabria in specie? Si sono tenute riunioni dei partiti a tale scopo?

 Riunioni serie, non le primarie fasulle: se io mi fossi presentato (mi avevano invitato!!!) alle primarie del PD in camicia nera però con due euro, potevo indicare la mia preferenza per Bonaccini. Gli altri partiti non si pigliano questo disturbo, e vanno avanti a “ti vuoi candidare con me?”. Cinque anni fa ho votato Lega, e uno è stato anche eletto: ebbene, spero per lui sia in vita fisica, però non ho alcuna notizia della sua vita politica in tutto questo lungo quinquennio.

 Del resto, dove si discute? Dove sono le sedi? Dove i responsabili eletti? I partiti sono ormai solo apparati autoreferenziali: ossia, traduco, si eleggono e si votano da soli quelli degli apparati.

 L’8 e il 9 giugno potrebbero essere anche due belle giornate, adattissime per andare al mare.

Ulderico Nisticò