Santa Caterina dello Ionio – Nota del movimento “Cambiamo”


Rimaniamo sempre più basiti per i modi con cui, da diversi anni ormai, si continua a governare il comune di Santa Caterina dello Ionio, dimenticandosi delle basilari regole che lo Stato impone per una corretta amministrazione, che dovrebbe essere improntata su principi di legalità, buon andamento e imparzialità.
Leggendola determinazione n. 13 del 20/11/2018, pubblicata sull’Albo on-line, si può rilevare come in questo Ente, in barba alle normative vigenti, le disposizioni della Giunta comunale avvengano verbalmente e non con regolare atto deliberativo.
Infatti, il dirigente del servizio amministrativo, con l’atto sopra citato, impegna la somma di 1.000,00 euro “per piccole manifestazioni da svolgere nel periodo natalizio”, sulla base di una non meglio specificata “disposizione verbale della giunta”.

Tralasciandola circostanza per cui il periodo natalizio avrebbe inizio con la festa patronale che ricorre giorno 25 novembre, in altre parole un mese prima del giorno di Natale, il voler realizzare delle manifestazioni che animino le vie del Paese durante questo periodo potrebbe pure raccogliere il plauso della Minoranza.
Ciò comunque non prescinde il rispetto almeno formale cui un Ente pubblico è tenuto.
In concomitanza dell’atto sopra richiamato è stata pubblicata sul profilo social del Comune una locandina riguardante un’iniziativa organizzata dall’amministrazione comunale per domenica 25 novembre.

Per tal evento, dal titolo “Castagnata nel Borgo”, è prevista la “degustazione di vino novello e vin brulé e intrattenimento musicale”, pur non essendo a oggi pubblicato sull’Albo pretorio alcun atto richiamante tale avvenimento.
A questo punto la domanda nasce spontanea:
L’impegno di spesa redatto dall’ufficio amministrativo servirà per far fronte alle spese organizzative della Castagnata?
E se così fosse, perché non richiamare regolarmente tale iniziativa nell’atto redatto, piuttosto che generalizzare le spese facendole sfuggire al giusto controllo che i principi sopra citati richiedono?
Prima che si gridi, però, all’untore ci tengo a precisare, come già anticipato, che tale contestazione non vuole essere un attacco personale all’amministrazione – come qualcuno comunque continuerà a voler far pensare – ma l’ennesimo tentativo di riportare a un regime di legalità l’operato della pubblica amministrazione.

Se poi tale evento è stato organizzato con sottoscrizioni volontarie da parte del sindaco e dei consiglieri di maggioranza, chiedo venia!
Va bene che oramai la nuova missione dell’amministrazione pubblica è la semplificazione e la sburocratizzazione, ma una Giunta che da disposizioni verbali ai responsabili dei servizi ancora non si era sentita!

La legge, difatti, prevede che la giunta operi attraverso deliberazioni collegiali, la cui documentazione cartacea rappresenta la tangibilità dell’espressione di tale potere, che sottopone eventualmente gli assessori anche a responsabilità politiche e amministrative (chi era presente? chi ha votato a favore? chi contro?) e al giudizio del loro operato da parte dei cittadini.
Dulcisin fundo, prendiamo atto altresì, con grande stupore, del cambio di toponomastica riportato nella locandina dell’evento, che muta il nome della “Piazza 29 luglio”, così intitolata in ricordo del tragico incendio del 1983, in “Piazza Chiesa Matrice”.
Al peggio non c’è mai fine!


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