Satriano – Replica dell’ex sindaco Michele Drosi sulla palestra comunale


Il sindaco Chiaravalloti nella nota di risposta ai consiglieri di minoranza Drosi e Corasaniti, chiama in causa, ancora una volta a sproposito, il sottoscritto, non più in carica da quasi sette anni.

E lo fa raccontando un cumulo di bugie e di inesattezze che evidenziano la scarsa conoscenza dei fatti da lui richiamati e che meritano alcune precisazioni.

1) La realizzazione della palestra non è stato un colpo di testa o una imposizione di qualcuno, ma una scelta dell’intera amministrazione, inserita in un disegno più generale tendente a rivitalizzare il centro storico, attraverso una serie di interventi quali il teatro comunale, il centro giovanile, il palazzo Condò, il recupero di tracce di archeologia rurale come la riqualificazione del mulino in località Santa Trada e di un vecchio frantoio collocato in uno slargo adiacente a Piazza Monumento. Altro che “scarsa visione e approssimazione nella programmazione e nell’individuare le necessità dei cittadini”! Quella esperienza di governo ha lasciato tante opere utilizzate abbondantemente, come si è potuto constatare in questi anni, da tutta la comunità.

2) Il sindaco afferma che “il finanziamento di 150.000 euro dava la possibilità di intervenire sulla sistemazione di strade rurali”. Niente di più errato!

Infatti, il finanziamento in questione è riferito ai PIAR, misura 3 2 1 che prevedeva “Servizi nelle aree rurali” e non “viabilità o infrastrutture rurali” previsti, invece, nei PIAR, misura 1 2 5, con la quale, nello stesso anno, abbiamo avuto un ulteriore di finanziamento di 150.000 euro, con il quale è stata sistemata in via definitiva la strada comunale ubicata nell’area rurale in località San Nicola. Avere puntato su questo intervento – a proposito di visione – consente oggi, a seguito della chiusura della strada sottostante a causa di una frana che chissà quando sarà sistemata, di poter andare in montagna.

3) Per quel che attiene la palestra, non vi è stata nessuna “inaugurazione in pompa magna”, ma una conferenza stampa per informare la popolazione che un’altra opera era stata portata a compimento e, quindi, “aveva visto la luce”. E’ chiaro che l’intento era quello di farla funzionare e a tal uopo sono state avviate interlocuzioni e incontri con persone esperte di queste attività ed è stato fatto un bando-manifestazione d’interesse per la gestione della palestra, purtroppo non andato a buon fine. Dopodichè si è concluso il nostro mandato amministrativo.

4) Nel 2017, sempre su nostro interessamento, è stato assegnato al comune un finanziamento di 830.000 euro per il miglioramento sismico della sede municipale.
I lavori sono iniziati nel 2018, quindi sotto un’altra gestione amministrativa, e per il buon esito dell’intervento si sono dovuti rimuovere momentaneamente le attrezzature della palestra e il pavimento rosso in materiale sintetico in attesa della fine dei lavori avvenuta nel 2020.

Per completezza d’informazione è necessario sottolineare che i punti della palestra interessati dall’intervento sono stati ripristinati (pavimentazione in cemento, pareti e predisposizione di un bagno) e quindi con una modica spesa si sarebbe potuto riattivare la palestra.

Invece no! Si è fatta un’altra scelta! Quella di ospitare l’archivio che poteva essere allocato in tante altre strutture comunali disponibili e di mettere in vendita le attrezzature dopo la perizia di un tecnico. E, guarda caso, questa notizia è venuta fuori solo dopo l’interrogazione dei consiglieri Drosi e Corasaniti, quindi dopo tre lunghi anni passati invano.

5) Infine, a proposito di quanto ha scritto il sindaco “dei tanti debiti lasciati dal sindaco Drosi”, mi preme sottolineare che al momento del nostro insediamento (2007) abbiamo ereditato 1.070.000 euro di debiti più una serie di sentenze degli anni ‘80 e ‘90 cui fare fronte e le rate dei mutui assunti precedentemente. Non abbiamo gridato allo scandalo e abbiamo pagato tutto! Ci sono, infatti, delle partite finanziarie che fisiologicamente si tramandano da un ciclo amministrativo all’altro. E così è stato nel 2017. Non ci sono state spese pazze che hanno appesantito il bilancio comunale, come, per esempio, è avvenuto in passato quando si sono attivati mutui (500.000 euro per il campo sportivo e 250.000 euro per l’acquedotto della Caria) per opere inesistenti.

Ma debiti relativi, per fare qualche esempio, al pagamento al Comune di Soverato per l’energia elettrica del depuratore o al Demanio dello Stato per l’occupazione, nel 2000, di terreni demaniali per i marciapiedi di Viale Europa e così via.
Questa è la verità dei fatti, che nelle prossime settimane illustrerò in maniera più dettagliata in una apposita conferenza stampa.