Si-Tav e stupri di gruppo


Ci sarebbero tante notizie da commentare oggi. Una, ad esempio, è la manifestazione dei Si Tav che non sanno assolutamente nulla dal punto di vista tecnico della linea ad alta velocità Torino-Lione, ma protestano lo stesso. Ad esempio, non sanno che la linea non è per le persone, ma solo per le merci. E che viene chiamata ad alta velocità solo perché le merci, oggi, viaggiano comunque sui 70 Km l’ora e con quella linea, se realizzata, arriverebbero a 120. Non un viaggio alla velocità della luce, si capisce! Che protestano solo per partito preso e votato. Perché qualcuno gli ha suggerito di rimestare l’acqua torbida per camuffare la verità. Protestano perché vogliono il completamento di una linea ferroviaria i cui lavori erroneamente pensano siano iniziati quando in realtà non esiste ancora alcuna ferrovia. Non sanno, inoltre, che per l’80% ricade in territorio francese e solo per il 20% in quello Italiano. E non sanno che la spesa a carico dei cittadini italiani è del 57% mentre la Francia pagherà solo il 43%. Che già da questo raffronto è evidente la presa per il culo. Che una linea del genere non porterebbe alcun vantaggio ai cittadini della Val di Susa o del Piemonte o dell’Italia intera, se non a quelle aziende che collaborano commercialmente con la Francia. Non so. Vedete voi! Potete aggiungere quello che vi pare, se vi va.

Un’altra notizia carina degna di nota si riferisce a quel giudice che ha derubricato il reato di stupro di gruppo a stupro individuale per il caso Desirée Mariottini. In sostanza ha semplicemente eliminato l’aggravante dello stupro di gruppo. Già li vedo, italiani o extracomunitari che siano (non me ne fotte un piffero, chi ha commesso un reato del genere deve pagare caro ed amaro), fare la fila davanti alla porta della stanza in cui agonizzava la povera Desirée con il loro bel numeretto di prenotazione e il testosterone alle stelle.

Già lo vedo il giudice che, su suggerimento del medico legale, dichiara che Desirée è stata violentata da persone perbene ed educate che aspettavano il loro turno. Che nessuno di loro l’ha trattenuta perché l’altro le muovesse violenza. Che il fatto stesso che lei fosse già strafatta e non fosse cosciente non rientra tra le ipotesi da considerare, che non deve essere presa in considerazione l’ipotesi che lei non fosse in grado di difendersi e che non servisse alcuna violenza singola o di gruppo per abusarne. Lo vedo, sì, questo giudice sostenere che Desirée se l’è cercata perché se non si drogava, nessuno le avrebbe fatto violenza. Questi giudici, ogni giorno che passa, mi divertono sempre di più. Hanno una fantasia che Barrie o Carroll se la sognavano.

Notizie dall’Italia che più Italia non si può. E ovviamente mi sto annoiando a sentire sempre queste boiate fatte passare per cose di cui tenere conto in maniera puntigliosa. Che cazzo me ne fotte della Tav se in Italia crollano Ponti, Scuole, Case e alle prime alluvioni il territorio viene giù nemmeno fosse un castello di carte?

Che cazzo me ne fotte di chi protesta per una minchiata del genere e poi in Irpinia c’è ancora chi vive nei container? Che cazzo me ne fotte di giudici strapagati che, per farsi i fighi, fanno i filosofi del diritto? Che cazzo me ne fotte di quelli che sostengono aggravanti o attenuanti quando basterebbe solo incarcerare per lungo tempo chi commette reati così brutali? Che cazzo me ne fotte di leggi, articoli, commi, lemmi e varie quando non è necessario preoccuparsi di buttare via la chiave, perché basterebbe armarsi di cazzuola e malta e murarli vivi?

Ecco! mi sono sfogato… ma se siete contenti voi, mi adeguo.

Gianni Ianni Palarchio (Blog)


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