Smart city, la crescita del Mezzogiorno


Di smart city si parla ormai da diversi anni, eppure sul concetto non manca un po’ di confusione. La presenza del termine “smart”, immediatamente associato a oggetti come smartphone e smartwatch, spesso conduce a concludere che la smart city sia una città a misura di tecnologia, una sorta di metropoli futuristica. Un’immagine che in realtà è più adatta ai libri di fantascienza: il concetto di smart city è decisamente più ampio.

È vero che le nuove tecnologie sono fondamentali nell’idea di smart city: basti pensare alle applicazioni di realtà aumentata, oppure alle esigenze connesse alla sicurezza informatica e cybersecurity. Ma allo stesso tempo, nel concetto di smart city confluiscono realtà legate allo smaltimento dei rifiuti, alla mobilità pubblica e privata, alle reti idriche e così via. Le nuove tecnologie, in tal senso, sono sì sempre presenti nell’idea di smart city, ma più come tratto d’unione che accomuna diverse iniziative in numerosi settori della vita cittadina, tutte volte a migliorare la qualità della vita nel senso più ampio possibile.

Come spesso accade, inizialmente sono state le grandi metropoli mondiali a distinguersi per iniziative di vario tipo: Londra, Tokyo, Amsterdam e Washington sono solo alcuni esempi. In Italia, gli esempi più brillanti di smart city sono emersi soprattutto al nord: Milano, Trento, Bolzano, Bologna e Torino sono le città italiane più smart, secondo una misurazione pubblicata negli scorsi giorni dall’apposito osservatorio presso il Politecnico di Milano, ma nella top ten non appare nessuna città del sud. Eppure, anche nel Mezzogiorno le cose si stanno pian piano evolvendo: negli ultimi anni ci sono state diverse interessanti iniziative nell’ambito del settore smart city.

Già nel 2020, per esempio, Catanzaro era stata selezionata tra le cento smart city d’Europa per l’iniziativa Intelligent Cities Challenge, volta a migliorare la competitività delle piccole e medie imprese. Si trattava dell’unica città meridionale a comparire in questo elenco, insieme ad altre sette città italiane tra centro e nord. Un riconoscimento importante, accolto come certificato della bontà dei progetti intrapresi dal comune, ma più in generale dalla regione, nell’ambito dell’innovazione urbana e dello sviluppo digitale sostenibile.

Lo scorso novembre si è tenuta a Barcellona la Smart City Expo & World Congress, la più importante fiera dedicata alle iniziative volte a migliorare la sicurezza, la vivibilità e la sostenibilità degli ambienti urbani. Tra le città italiane il numero di partecipanti era decisamente meglio distribuito: a città in prima fila come Milano, Genova e Venezia, si sono affiancate Roma e Napoli oltre a diverse città meridionali. Presente Reggio Calabria, a testimonianza dell’impegno della Calabria sul versante smart city, ma soprattutto ben tre città siciliane: Palermo, Messina e Catania. Anche la Sicilia infatti può vantare diverse iniziative lodevoli nel contesto smart city, e tra queste particolarmente interessante quella che ha visto protagonista Messina. È stato messo in opera quello che è stato definito come un vero ecosistema digitale: attraverso l’Internet of Things sono raccolti dati provenienti da centinaia di sensori, processati tramite data analysis e studiati per monitorare qualità dell’aria, inquinamento acustico, reti idriche, fenomeni idrogeologici e così via.

A proposito di reti idriche, proprio queste sono state protagoniste di un’altra iniziativa recente, svoltasi nell’estate 2022 in Sardegna, e nello specifico a Cagliari. Sono stati misurati dati in due settori tra loro apparentemente lontani, ossia la mobilità cittadina e la qualità dell’acqua di rete, accomunati però dalle tecnologie impiegate per il rilevamento dei dati. Sono state misurate statistiche relative alla fruizione del servizio di trasporto pubblico locale e ai parametri di qualità dell’acqua potabile; tali dati, raccolti in tempo reale da sensori appositi supportati da una rete 5G, venivano gestiti tramite blockchain in maniera da rendere affidabile e immutabile lo storico delle misurazioni. Oltre al valore di misurazione, l’impiego di algoritmi di intelligenza artificiale ha dimostrato come tali dati potessero essere utilmente impiegati, in tempo reale, per intervenire in caso di particolari bisogni, per esempio in caso di valori anomali nella qualità dell’acqua o di affluenza imprevista su una particolare linea della mobilità cittadina.

Le regioni meridionali sembrano aver abbracciato con entusiasmo i vari progetti di smart city: potrebbe essere l’occasione perché, almeno in questo campo, venga superata la storica distanza tra Nord e Sud del Paese.