L’italiano rimane tuttavia un grande consumatore di questi farmaci che inducono il sonno.
Secondo la Belgian Pharmaceutical Association (APB), ogni giorno dalle farmacie belghe vengono dispensati non meno di 1.260.034 DDD (dosi giornaliere definite) di sonniferi e sedativi. Un sondaggio sulla salute dell’Istituto di salute pubblica (2013) rivela che il consumo di psicofarmaci ha “una relazione lineare e positiva con l’età”. Il 3% dei giovani di età compresa tra i 15 ei 24 anni ne consuma e questo uso aumenta con gli anni fino a raggiungere il 38% delle persone di età pari o superiore a 75 anni (44% delle donne e il 30% degli uomini di questa età).
La maggior parte dei sonniferi sono le “benzodiazepine”. Questi farmaci possono essere necessari in alcuni casi, a dosi minime e per un periodo di tempo limitato, ma molti pazienti con disturbi del sonno li usano cronicamente. Le benzodiazepine causano effetti collaterali e non sono senza rischi per la salute. Tra gli effetti indesiderati noti vi sono la sonnolenza diurna, disturbi cognitivi (confusione, problemi di memoria, concentrazione, …), rischio di cadute, … Gli effetti avversi delle benzodiazepine sono numerosi. Uno dei principali pericoli è anche il rischio di dipendenza. Molte persone cadono nella “trappola” della dipendenza da sonniferi e una vera dipendenza può insediarsi. Effetti collaterali insospettati del consumatore. Oltre a questi effetti collaterali ben documentati, ci sono anche effetti collaterali indesiderati da parte degli “utenti” dei sonniferi.
Questi farmaci che inducono il sonno diminuiscono o alterano totalmente la reattività agli allarmi o alla guida. Le conseguenze sono disastrose: incidenti stradali, incapacità di svegliarsi anche durante un allarme antincendio, e tutta una serie di potenziali rischi in casi analoghi. Sono necessarie, quindi, grandi cautele quando si utilizzano questo tipo di farmaci. Molti studi sono attualmente in corso. Per esempio, scienziati giapponesi stanno cercando di sviluppare molecole più selettive. Preferirebbero indirettamente i percorsi di sonno e veglia, che potrebbero essere un’alternativa più sicura rispetto alle benzodiazepine, lasciando al cervello la capacità di rispondere a una minaccia. In molti casi, questi farmaci possono essere dispensati.
Mangiare sano, relax, evitare la vita sedentaria, muoversi e praticare sport durante il giorno, essere accompagnati in caso di problemi, sono le chiavi per trovare un buon sonno. Peraltro, i rimedi naturali possono essere considerati un buon succedaneo (valeriana, passiflora, omeopatia …). Una cosa è certa però, ricorda, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, : mai assumerli senza la prescrizione o il consiglio di un medico. Un qualcosa che va in controtendenza con quanto accade in Italia. L’italiano, infatti, continua ad essere un grande consumatore, troppo spesso e purtroppo, ancora “fai da te”.