Prima di tutto, capire, ed evitare equivoci. Il Quarzo, o Comac, è l’edificio ormai antico che si trova sul Lungomare, e di cui più volte, e anche l’articolo che riproduciamo, si è narrata la storia.
Dal 1937, la proprietà è passata da più mani.
Oggi l’edificio non è, come qualcuno pensa, di proprietà del Comune, ma di una società privata. È questa società, e non il Comune, a subire il pignoramento con vendita all’asta giudiziaria.
Il Comune ha il comodato d’uso, non la proprietà.
La cifra di cui si parla è molto bassa, e perciò il bene è facilmente appetibile.
In assenza di vincoli, un eventuale acquirente può farne qualunque cosa, anche abbatterlo.
Ricordiamo qui la ridicola idea dell’albergo a cinque stelle, in realtà “strutture ricettive”, il che, lontano un miglio, puzzava di appartamenti!!! A Soverato di esempi del genere ne abbiamo una valanga.
Torniamo al Quarzo. Esso è un bene storico, e finora è stato opportunamente adoperato per manifestazioni e attrazioni, favorite dalla posizione centrale. Vi si sono tenuti sagre, convegni culturali, musiche, fiere, teatro… E tanto altro abbiamo in programma.
Soverato non può perdere questo bene. Il Comune deve trovare il modo di esercitare un diritto di prelazione; anche per aver già speso del denaro, a quanto si sa, per interventi strutturali.
Pretenda e ottenga un contributo della Regione.
Se è necessario, e dopo aver rivendicato il diritto, può lanciare una sottoscrizione tra i cittadini per raccogliere i fondi.
Il tutto, subito.
Ulderico Nisticò