Soverato – Non vogliamo elemosine


soveratocorso1Con tutto il rispetto per l’iniziativa “Insieme si Può“, dove la mettiamo la dignità delle persone? Pensate davvero di poter risolvere il grave problema della povertà con una busta di spesa? Non manca il cibo, penso che nessuno (e mi smentisce chi vuole) sta morendo di fame! Quello che manca è IL LAVORO, nessuno mai a Soverato ha guardato il vero problema che ci affligge, che fa andare via i giovani “Chi è disoccupato o sottoccupato – ha affermato il nostro caro Papa Francesco – rischia di essere posto ai margini della società, di diventare una vittima dell’esclusione sociale”. E in un passaggio pronunciato a braccio ha sottolineato che “il lavoro è portare il pane a casa con dignità”. Quante persone con un pò di dignità pensate che si presenta al comune (dove vengono marchiate per sempre come mantenuti) a cercare il pacco della pasta??? Perchè questi signori dei supermercati che aderiscono perchè per loro è un guadagno in più, visto che la roba non la regalano ma la dobbiamo comprare, non assumono personale, invece di sfruttare e spolpare fino all’osso i dipendenti che lavorano per loro? Perchè caro signor sindaco non scende tra il popolo e vede le reali esigenze? E’ così difficile creare posti di lavoro? Si accontenderebbe lei di un pacco di pasta o zucchero? E le bollette di acqua e spazzatura, le paghiamo con una scatola di fagioli o lenticchie? Io ho 48 anni e le porte che prendo in faccia lei nemmeno se le immagina..sono vecchia per lavorare e giovane per la pensione. Ci costringete ad andare via, a Soverato rimangono solo gli impiegati e i soliti noti (lavorano sempre gli stessi), non vogliamo il “posto” VOGLIAMO CHE FATE QUALCOSA PER CREARE POSTI DI LAVORO…finisco con le parole del Papa.. “Il lavoro è una realtà essenziale per la società, per le famiglie e per i singoli” che “riguarda direttamente la persona, la sua vita, la sua libertà e la sua felicità. Il valore primario del lavoro è il bene della persona umana, perché la realizza come tale, con le sue attitudini e le sue capacità intellettive, creative e manuali”. Da qui “deriva che il lavoro non ha soltanto una finalità economica e di profitto, ma soprattutto una finalità che interessa l’uomo e la sua dignità. E se manca il lavoro questa dignità viene ferita!”. Bergoglio non ha mancato nemmeno di sottolineare che i disoccupati, particolarmente i giovani, “scivolano nello scoraggiamento cronico o peggio nell’apatia”. Il Papa, infine, ha ribadito che il lavoro deve essere disponibile per tutti.
“La fase di grave difficoltà e di disoccupazione – ha concluso Francesco – richiede di essere affrontata con gli strumenti della creatività e della solidarietà. La creatività di imprenditori e artigiani coraggiosi, che guardano al futuro con fiducia e speranza. E la solidarietà fra tutte le componenti della società, che rinunciano a qualcosa, adottano uno stile di vita più sobrio, per aiutare quanti si trovano in una condizione di necessità”.

Angela Arcidiacono


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